LEGGERE L'OPERA ZOOM  CONFRONTI  I realismi del quotidiano Sulla scia di Courbet (e non solo) il Realismo si diffonde nella metà dell’Ottocento in tutta Europa. Così si fa strada, in pittura come in scultura, la raffigurazione di personaggi umili in atteggiamenti quotidiani. Questa è ciò che viene definita “la nuova attenzione” al vero e che prende diverse vie nelle varie scuole, come vedrai nella prossima unità. Intorno al 1848, anno in cui dipinge questa tela, Jean-François Millet inizia a prediligere i temi legati alla campagna, che conosce molto bene perché vi ha trascorso l'infanzia. Le figure dei contadini impegnati nel lavoro dei campi assumono un carattere epico che li colloca sullo stesso piano di protagonisti e celebri episodi della grande Storia, e influenzeranno le prime opere di Van Gogh. All’ombra scura di un pagliaio, un gruppo di contadini si riposa consumando un povero pasto. Le forme appaiono semplificate e come “sfatte”, grazie a una pennellata sottile e filamentosa. L’inquadratura molto ravvicinata coinvolge l’osservatore in modo insolito per i tempi, suscitando un senso di spaesamento. Oltre lo specchio d’acqua stagnante, a cui si abbeverano le bestie, si estende l’orizzonte piatto della , che appare indefinita nell’aria tremolante della calura estiva. campagna Jean-François Millet, , 1848, olio su tela. Parigi, Musée d’Orsay. Il riposo dei fienaioli Una , osservata dal vero e lontana dalla rigida “bellezza ideale” neoclassica, caratterizza l’opera dello scultore Lorenzo Bartolini, amico di David e Ingres e ammiratore dell’arte quattrocentesca. Il gruppo scultoreo qui illustrato rappresenta la Carità, personificata da una giovane madre che si prende cura dei due figli. Rispetto allo stile neoclassico, Bartolini addolcisce le figure, le rende meno fredde, enfatizzando i sentimenti. bellezza “naturale” Lorenzo Bartolini, , 1820-1835, marmo. Firenze, Palazzo Pitti, Galleria Palatina. La Carità educatrice La corrente realista è vitale anche a Ottocento inoltrato, come dimostra il grande successo che lo scultore e pittore toscano Adriano Cecioni ottiene al Salon parigino nel 1870 con il suo Bambino col gallo. Il tema è tratto dalla , ma unisce la ricerca di immediatezza e spontaneità a riferimenti colti all’arte antica: la posa, infatti, deriva da una statua antica molto nota all’epoca, che raffigura un putto con l’oca. La scultura comunica la sensazione del movimento rapido e scomposto dell’animale che cerca di liberarsi dalla presa del bambino, del quale sembra quasi di sentire l’allegra risata. realtà contadina Adriano Cecioni, , 1868 ca., gesso. Firenze, Palazzo Pitti, Galleria d’Arte moderna. Bambino col gallo Van Gogh giunge a Parigi nel 1875, e scopre l’arte di Millet alla mostra allestita per la vendita dell'intero studio alla morte dell’artista francese. Con I Van Gogh mostra il suo apprezzamento per il realismo di Millet, che però porta alle estreme conseguenze, distorcendo i volti delle figure, che diventano quasi . mangiatori di patate grottesche Vincent van Gogh, , 1885, olio su tela. Amsterdam, Museo Van Gogh. I mangiatori di patate