LEGGERE L'OPERA ZOOM Il pittore e il romanziere Édouard Manet (Parigi 1832-1883), come vedrai nelle pagine seguenti, è considerato l’anticipatore dell’Impressionismo perché è stato il primo a rifiutare le regole della pittura tradizionale per essere più in sintonia con la realtà del mondo moderno, in rapida evoluzione. Tuttavia non ha mai esposto con gli impressionisti, che pure lo consideravano un maestro, ma ha preferito le mostre ufficiali che gli altri rifiutavano. Manet dipinge con una pennellata veloce, evita il chiaroscuro e delinea i contorni delle figure solo grazie ai contrasti di colore. Inoltre non usa la prospettiva per rendere la profondità dello spazio, ma adotta il sistema bidimensionale delle stampe giapponesi, che avevano cominciato a circolare dopo la “riscoperta” da parte dell’Occidente del Giappone, per secoli rimasto isolato, e che erano considerate grande segno di modernità fra gli artisti parigini. Il , che raffigura il famoso scrittore francese, è uno dei dipinti più noti di Manet, ed è un manifesto delle sue idee, del suo modo di dipingere e di concepire con freschezza le composizioni. Ritratto di Émile Zola Autore Édouard Manet Opera RITRATTO DI ÉMILE ZOLA Data 1868 Tecninca Olio su tela Misure 146 x 114 cm Luogo Parigi, Musée d'Orsay Il linguaggio dell'opera La luce pervade la stanza e illumina il volto assorto dello scrittore. La disposizione degli oggetti corrisponde alla volontà del pittore di creare un ritratto ricco di elementi, importanti almeno quanto la figura. Molti i rimandi: in primo luogo l’Olympia, l’opera-simbolo di Manet (vedi alla pagina 352), giudicata scandalosa perché alludeva a quadri del passato come la Venere di Urbino di Tiziano rielaborati però in modi che la critica ufficiale riteneva irrispettosi; poi il libretto azzurro con il saggio di Zola su Manet (che vedi nel dettaglio), che indica i rapporti fra artisti e intellettuali; infine, il paravento e la stampa giapponesi, che sottolineano la passione diffusa in quegli anni per l’arte nipponica. La stampa dell’artista giapponese Utagawa Kuniaki II (1835-1888) raffigura un lottatore di sumo: è questo un omaggio di Manet all’arte giapponese, cui allude anche, con evidenza, il paravento con l’uccellino sul ramo, tipico oggetto dell’Estremo Oriente allora in gran voga. A prima vista Zola sembra ritratto nel suo studio, col tavolino pieno di libri, il calamaio per scrivere, il libretto azzurro del suo saggio su Manet e un volume fra le mani. In realtà la scena è stata ricreata dal pittore nel proprio atelier, ed è lui che ha scelto gli oggetti da raffigurare: il saggio con la copertina azzurra che Zola gli ha dedicato, il calamaio e la penna che simboleggiano il mestiere dello scrittore.