Il Pointillisme: punti di colore Alcuni pittori francesi scompongono il colore secondo precise regole scientifiche accostano nei loro quadri rapidi tocchi di toni diversi in modo istintivo e spontaneo, ottenendo un “miscuglio ottico” che rende l’impressione del momento, attorno al 1885 alcuni artisti parigini, primi fra tutti (1859-1891) e (1863-1935), ricercano invece un’armonia cromatica basata su regole scientifiche, applicando nei loro dipinti i risultati di nuove ricerche sul colore e sulla scomposizione della luce. Il teorico del nuovo gruppo è il matematico Charles Henry, che spiega come l’accostamento di due colori complementari (l’azzurro e l’arancione, il rosso e il verde, il giallo e il viola) li rafforzi a vicenda e li faccia apparire più luminosi di quanto non si avverta osservandoli singolarmente. Georges Seurat è il primo a usare questo metodo scientifico di divisione dei colori: stende sulla tela minuscoli puntini di colori puri che da lontano l’occhio percepisce come sintesi cromatica dagli effetti vivi e vibranti. Nasce così in Francia il (Puntinismo). Mentre gli impressionisti Georges Seurat Paul Signac Pointillisme Camille Pissarro, , 1888, olio su tela, Collezione privata Il gregge Uno strabiliante fascio di luce che rischiara le particelle di polvere sollevate dalle pecore: affermatosi come pittore impressionista, Pissarro mostra qui un progressivo avvicinamento al Puntinismo scientifico dell’amico Seurat. Paul Signac, , 1886-1887, olio su tela. Otterlo, Kröller-Müller Museum. La sala da pranzo Ogni particolare è composto da piccoli punti di colore puro che si notano nella visione ravvicinata del dipinto. Da vicino l’effetto è quello di una vibrazione luminosa, mentre da lontano le forme si ricompongono, e si ha la percezione delle svariate sfumature di colore.