LEGGERE L'OPERA ZOOM  CONFRONTI  Voglia di Giappone Dopo l’apertura del Giappone all’Occidente nel 1853, gli artisti occidentali rimangono impressionati dall’arte nipponica, fino ad allora sconosciuta, al punto che in Europa si sviluppa un fenomeno culturale chiamato “giapponismo”. L’influenza dell’arte giapponese sulla pittura di è testimoniata, tra gli altri, da questo ritratto del mercante Père Tanguy, amico del pittore, che ci appare davanti a una parete coperta di stampe giapponesi. L’intera composizione richiama l’arte giapponese negli accostamenti del colore e nella sua tendenza alla bidimensionalità. Vincent van Gogh Il dipinto sembra quasi suddiviso in tre fasce simili a colonne, che conferiscono all’immagine un orientamento verticale, tipico dell’arte giapponese. La linea di contorno dell’uomo è molto netta e fa sembrare bidimensionale la figura, come in genere si osserva anche nei dipinti, nelle stoffe e nelle incisioni giapponesi. Vincent van Gogh, , 1887, olio su tela. Parigi, Musée Rodin. Père Tanguy L’albero raffigurato in primo piano dal giapponese Hiroshige suggerisce a Gauguin l’idea del ramo che divide in due la scena della visione surreale dopo il sermone da parte di alcune contadine bretoni, appena uscite dalla messa. Di qua, in primo piano, spiccano le cuffiette bianche delle contadine, e di là dall’albero l’apparizione di Giacobbe che combatte con l’angelo. Utagawa Hiroshige, , Cento vedute di Edo, 1857. Susino in fiore nel giardino di Kameido Paul Gauguin, , 1888, olio su tela, Edimburgo, National Gallery of Scotland. La visione dopo il sermone Più di una volta Van Gogh ha copiato una famosa composizione giapponese che raffigura una cortigiana, come puoi vedere nel ritratto di Père Tanguy e nel dipinto qui sotto. Vincent van Gogh, (Cortigiana giapponese), 1887, olio su tela. Amsterdam, Van Gogh Museum. Oiran La , cioè “colei che culla” e, per estensione, “ninna nanna”, raffigura la moglie di Joseph Roulin, addetto alle poste di Arles. Tra le mani la donna regge la corda della culla, che volutamente non compare nel dipinto, giocato tutto su campiture piatte di colore delimitate dai contorni netti della figura, molto sintetizzata. Anche il fondo floreale è piatto, e la sagoma della donna emerge solo grazie al segno scuro che delinea la figura: un tipico esempio di allusione alle stampe giapponesi, dove la profondità dello spazio è quasi del tutto annullata. berceuse Vincent van Gogh, , 1889, olio su tela. New York, Metropolitan Museum. La berceuse