Una foresta di simboli Una nuova arte per esplorare mondi interiori e dare voce alle emozioni più profonde aveva definito l’immaginazione la “regina di tutte le facoltà dell’anima”. Anche sulla scia delle sue idee, verso il 1880 si affaccia in Europa una nuova corrente artistica: il , che tende a trasfigurare la realtà affidando all’immaginazione il compito di tradurre sulla tela le . Al pari di poeti simbolisti come Paul Verlaine e Stéphane Mallarmé, i pittori di questa corrente si estraniano dalla piatta e banale realtà e si oppongono a una visione del mondo basata esclusivamente sul pensiero razionalizzante. I soggetti della pittura diventano allora i sogni, le immagini interiori, i disagi dell’esistenza, sempre affrontati con originale autonomia, come puoi vedere in questa pagina nelle opere del tedesco Franz von Stuck (1863-1928), dello svizzero Arnold Böcklin (1827-1901) e del belga Fernand Khnopff (1858-1921). Nel 1859 il poeta francese Baudelaire Simbolismo sensazioni del mondo interiore Franz von Stuck, , 1893, olio su tavola. Palermo, Galleria civica d’Arte moderna “E. Restivo”. Il peccato Eva ci guarda tenebrosa, mentre sul suo corpo in parte scoperto il serpente del peccato la sta tentando. Von Stuck, maestro del Simbolismo tedesco e fra i fondatori, con Klimt, della Secessione (vedi a pagina 384), rappresenta l’enigmatica protagonista de Il peccato all’interno di una splendida cornice dorata con colonne doriche. Arnold Böcklin, , 1880, olio su tela. Basilea, Kunstmuseum. L’isola dei morti Un’isola immaginaria, tenebrosa, ammantata di cipressi simboleggia il cimitero degli Inglesi a Firenze dove è sepolta la figlia di Böcklin. Fernand Khnopff, , 1896, olio su tela. Bruxelles, Musées Royaux des Beaux-Arts. L’Arte o La Sfinge La sfinge con il corpo di leopardo sfiora la guancia del giovane Edipo: un sogno, una visione, l’idea dell’arte come enigma. Una curiosità: l’artista belga dà a Edipo il proprio volto, al felino quello della sorella Marguerite.