LEGGERE L'OPERA ZOOM Volumi in movimento Lo studio dei volumi in movimento in rapporto con lo spazio circostante è il tema futurista per eccellenza, e Boccioni comincia ad affrontarlo anche in scultura, con altrettanta forza dinamica che in pittura, attorno al 1912, nell’ultima fase della sua vita. Nel 1913 realizza, tra le altre sculture, questo celebre bronzo che raffigura una vigorosa figura maschile nell’atto di avanzare. Allo stesso periodo apparteneva anche l’opera intitolata , purtroppo andata perduta, in cui Boccioni aveva osato inserire elementi tratti dal quotidiano nel modellato della scultura, come in quegli anni stava facendo anche il francese Marcel Duchamp (vedi a pagina 420). Fusione di testa e finestra Autore Umberto Boccioni Opera FORME UNICHE DELLA CONTINUITÀ NELLO SPAZIO Data 1913 Materiale Bronzo Misure 112 x 40 x 90 cm Luogo Milano, Museo del Novecento Il personaggio ritratto è forse un atleta che sta marciando e rappresenta simbolicamente l’esuberanza giovanile e il coraggio di affrontare il futuro. Il linguaggio dell’opera In questa scultura (che pare oggi avere ispirato alcune figure “meccaniche” di spot televisivi) il movimento, mito futurista, prende letteralmente “corpo”, manifestandosi con ampi svolgimenti curvilinei della superficie bronzea che sembrano “affondare” nell’atmosfera. Inoltre i bizzarri arricciamenti del bronzo contribuiscono a dare forma alla figura. Il personaggio, come suggerisce il titolo dell’opera, sembra entrare esso stesso a far parte dello spazio circostante: con il suo incedere a lunghi passi (che immaginiamo veloci e un po’ a scatti come quelli di una figura di fantascienza) dà allo spettatore un’impressione di continuità fra la materia “fluida” del corpo umano e l’atmosfera che circonda la scultura.