LEGGERE L'OPERA ZOOM Picasso e la guerra è stato definito l’unico “quadro storico” del Novecento. Molte altre opere illustrano gli orrori della guerra, ma la grande tela di Picasso è quella più drammaticamente realistica. Il dipinto, lungo quasi 8 metri, rappresenta un tragico avvenimento: il 26 aprile 1937, il paese di Guernica nel Nord della Spagna viene bombardato dagli aerei tedeschi, accorsi a dare man forte al generale spagnolo Francisco Franco nella sanguinosa guerra civile, tragico preludio alla Seconda guerra mondiale. Così il “Times”, quotidiano britannico, descrive l’episodio: «Mentre la piazza del mercato è affollata, un bombardiere tedesco volteggia e lancia le bombe sulla stazione. Poi ne compare un altro, che bombarda il centro, e poi altri tre. Il cielo nel pomeriggio è oscurato dal fumo delle bombe e l’intera cittadina, con settemila abitanti e oltre tremila profughi, è distrutta. Per un raggio di 8 chilometri vanno in fumo anche le fattorie dei dintorni, che nella notte ardono come candele». L’eco della descrizione arriva a Picasso, che è stato appena incaricato di dipingere un grande murale per il Padiglione spagnolo all’Esposizione Universale di Parigi. L’opera ispirata al bombardamento di Guernica, esposta il 4 giugno 1937, diventa così uno strumento di denuncia contro la violenza e la distruzione, e oggi è il simbolo degli orrori di tutte le guerre e la testimonianza del rifiuto personale di Picasso per ogni conflitto. Guernica Autore Pablo Picasso Opera GUERNICA Data 1937 Tecnica Olio su tela Misure 349 x 776 cm Luogo Madrid, Centro de Arte Reina Sofia Al centro, dall’alto, pende una . Questo è un espediente per illuminare con un fascio violento di luce alcune figure. Un urla il suo dolore, con la lingua aguzza come una spada. A terra, un sembra un manichino o una statua ridotta in frammenti. In mano ha una , ma dal ferro sembra già spuntare un , simbolo della speranza. Il , ispirato alla figura mitologica del Minotauro, bestia selvaggia e violenta, rappresenta l’irrazionalità della guerra. Il muso chiaro s’innesta nel corpo scuro della bestia, di cui si riconosce la coda bianca e alzata. Ai piedi del toro una urla la sua disperazione tenendo fra le braccia il figlioletto morto. lampada cavallo ferito uomo ucciso lancia spezzata fiore toro donna Il linguaggio dell’opera Picasso dipinge all’apice della sua fama, quando ha ormai abbandonato il Cubismo a favore di uno , che segue cioè le tendenze più svariate. In questo dipinto manifesta un talento espressivo originale, forse mai più eguagliato da altri artisti. La scelta di usare solo gradazioni di grigio è volutamente simbolica: Picasso sembra dire che la guerra è un abisso di desolazione, non c’è posto per la gioia di vivere, non esistono colori ma solo un mondo tragicamente spento. Le forme piatte, semplificate all’estremo, sono concepite come le immagini dei manifesti, in modo da offrire un’impressione viva e immediata. La composizione, sviluppata in orizzontale, con le figure ripartite simmetricamente come in un trittico, si apre con il toro selvaggio e si chiude con la disperazione della donna con le braccia alzate in fuga dalle fiamme della propria casa. Guernica stile eclettico