Dalla Op Art all’Iperrealismo Effetti ottici, opere minimali e sculture più vere del vero: dagli anni Sessanta l’arte non cessa mai di stupire in America e in Europa correnti e movimenti artistici, anche di breve durata, si accavallano e si intrecciano senza seguire un percorso lineare. La libertà di espressione non ha più freni e i ruoli si confondono, perché sempre più spesso non ci sono distinzioni fra le diverse discipline: scultura, pittura, architettura, design, fotografia, video si influenzano a vicenda, e sono rari gli artisti delle avanguardie che siano solo pittori o scultori. Anche la figura dell’architetto si confonde con quella del designer e importanti opere monumentali possono essere ideate da architetti di formazione ingegneristica. È impossibile elencare tutte le tendenze che stanno alle origini dell’arte dei nostri giorni: per un primo orientamento, in questa pagina e nelle successive troverai le caratteristiche delle principali correnti degli ultimi anni del secolo scorso e dell’inizio del XXI secolo. A partire dagli anni Sessanta, Victor Vasarely, , 1969, acrilico su tela. Espansione L’effetto ottico del volume, del movimento e della profondità dello spazio è ottenuto con forme che rimpiccioliscono secondo una proporzione geometrica. Op Art e Arte cinetica Gli artisti della Op Art (abbreviazione di Optical Art, Arte ottica) si propongono di colpire l’occhio dello spettatore stimolandone la con forme ondulate, puntiformi, concave o convesse, disposte in modo da sembrare in rilievo o in movimento. L’esponente più noto di questa corrente è Victor Vasarely (1906-1997), attivo in Francia ma di origine ungherese, che negli anni Sessanta si avvicina anche alle ricerche dell’ : un procedimento che vuole attrarre, ancora un volta, l’occhio dell’osservatore con oggetti che si muovono tramite congegni, o che presuppongono un intervento manuale. Uno dei principali esponenti in Italia di questa tendenza è Bruno Munari (1907-1998), pittore, grafico e scrittore per bambini. percezione visiva Arte cinetica Frank Stella, , 1969, acrilico su tela. Essen, Museum Folkwang. La porta di Bassora III L’americano Frank Stella dà importanza ai titoli delle sue opere, come questa che è un omaggio alle piastrelle islamiche. Minimal Art e Iperrealismo Fra le correnti americane la Minimal Art e l’Iperrealismo mostrano intenti e stili diametralmente opposti. La (o Minimalismo) è del tutto : pitture e sculture si basano sull’essenzialità di forme geometriche che riducono “al minimo” l’idea dell’immagine. Le pitture minimal, come quelle di Frank Stella (1936), iniziatore di questo stile, mostrano accostamenti geometrici di colori, mentre le sculture, come quelle di Richard Serra (1939), realizzano solidi geometrici ottenuti con metalli o neon. L’ , di cui vedi un esempio nell’opera di Duane Hanson (1925-1996) nella pagina accanto, porta all’estremo lo stile della Pop Art, usando soggetti della vita di tutti i giorni, con un illusionismo spinto all’inverosimile: le immagini, tratte da fotografie per realizzare opere pittoriche o da calchi nel caso delle sculture, sono straordinariamente . Minimal Art astratta Iperrealismo nitide e realistiche Richard Serra, , 1969, fogli di piombo. Sostegno da una tonnellata La struttura metallica di Serra evoca, come lui dichiara, una casa fatta con le carte da gioco.