Architetti, ingegneri e designer Edifici avveniristici e raffinati oggetti di design ci accompagnano nel XXI secolo , al pari dell’arte, presenta grande varietà di stili e assoluta autonomia espressiva. I grattacieli stupiscono per le altezze vertiginose, tanto che la loro progettazione è diventata una sfida fra gli architetti. Non cessa di proporre nuove soluzioni anche l’ideazione di ambienti per eventi culturali o esposizioni: teatri, gallerie d’arte e musei sono sempre più luminosi e spaziosi, dotati di ogni servizio per il visitatore. I ponti hanno forme eleganti e leggere a dispetto dell’elevazione e della lunghezza; gli aeroporti hanno vaste aree di attesa e lunghi raccordi fra un terminal e l’altro. L’adozione di materiali sofisticati per costruire forme spettacolari, di grande impatto visivo, è la tendenza costante. Insomma, l’architettura è l’arte che rappresenta in modo più appariscente il mondo tecnologico in cui viviamo. L’Italia, purtroppo, fatica a inserire nel paesaggio urbano gli edifici avveniristici che popolano molte città di altri Paesi. Il nostro Paese ha comunque architetti di fama internazionale, primo fra tutti Renzo Piano (1937), che dagli anni Settanta progetta, in ogni parte del mondo, raffinate e moderne strutture per musei, aeroporti, istituzioni culturali: veri e propri monumenti di avanguardia, che abbinano la funzionalità a una sensibile integrazione con l’ambiente. Anche il design si adegua al mondo che cambia vorticosamente e molti degli oggetti che usiamo, dai prodotti di alta tecnologia a quelli domestici, sono disegnati perché possano essere funzionali al massimo e piacere al tempo stesso. L’architettura dei nostri tempi Cesar Pelli & Associates, Petronas Towers, 1997. Kuala Lumpur (Malesia). Le Torri di Kuala Lumpur misurano 451 metri di altezza, e quando sono state costruite erano i grattacieli più alti del mondo. Renzo Piano, Centro culturale Tijbaou, 1998. Nouméa (Nuova Caledonia). Il centro culturale creato da Renzo Piano in Nuova Caledonia in un suggestivo scenario è composto da una serie di edifici che assomigliano alle capanne tradizionali delle popolazioni locali. Forme spettacolari Le città del futuro saranno sempre più organizzate con edifici altamente tecnologici simili a quelli che vedi qui illustrati: ponti dalle linee essenziali, come quello disegnato dallo spagnolo Santiago Calatrava (1951) a Siviglia; sale per concerti dalle forme spettacolari, quasi sculture a grande scala, come la Disney Concert Hall ideata nel 2003 dall’americano Frank O. Gehry (1929); stadi come quello olimpico di Pechino, un organismo luminoso e pulsante, che grazie a sofisticati congegni gonfia enormi cuscini sulla copertura che variano di colore a seconda delle squadre in campo. Jacques Herzog & Pierre de Meuron, Stadio nazionale di Pechino, 2008. Pechino (Cina). Come un diamante avveniristico, lo stadio di Pechino è un progetto che abbina l’alta tecnologia a un senso straordinario di leggerezza. Frank O. Gehry, Disney Concert Hall, 2003. Los Angeles (Stati Uniti). L’edificio è rivestito da una pellicola di titanio che rifrange la luce creando spettacolari effetti di movimento delle superfici. Santiago Calatrava, Ponte Alamillo, 1992. Siviglia (Spagna). Calatrava ha sfruttato le sue capacità di ingegnere oltreché di architetto per creare un ponte che sembra un’arpa con le corde tese nel cielo. Oggetti hi-tech Gli aspetti più innovativi e appariscenti del design si manifestano nell’elettronica. Apparecchi televisivi ad alta definizione, computer hi-tech, cellulari, smartphone, iPod e iPad non riscuoterebbero il successo che hanno se non fossero disegnati secondo linee sempre più piatte, meno pesanti, per adeguarsi alle esigenze della vita dei nostri tempi. Schermata principale del tablet iPad della Apple, 2010. Il progresso nel campo del digitale è così veloce che l’iPad, il tablet (cioè piccolo computer con schermo tattile) divenuto nell’estate del 2010 un oggetto di culto quasi avveniristico, mentre stai leggendo queste pagine è già diventato uno strumento di uso comune.