La scultura degli antichi Forme squadrate, sguardi fissi e sorrisi enigmatici sono tipici della scultura greca arcaica che oggi definiamo “arcaico”, risale al VII secolo a.C. È in questo periodo che in Grecia e nelle colonie vegono prodotte statue di grandi dimensioni, che possono superare anche i 2 metri di altezza. Il soggetto è l’essere umano, raffigurato ancora secondo la rigidità tipica delle culture precedenti, come quella egizia da cui questo stile sembra in parte influenzato. Le statue rappresentano giovani eroi dal corpo atletico e fanciulle dallo sguardo radioso e imperturbabile: sono gli splendidi e le soavi , che appaiono sereni, con il loro lieve sorriso. I , le figure maschili, accennano al movimento con il leggero incedere di una gamba, più avanzata dell’altra. Nudi, hanno il busto, le gambe e le braccia scolpiti con la solida muscolatura della giovinezza. Le , invece, sono vestite del tipico abito dell’epoca, il peplo, una lunga tunica che fa appena trasparire le forme del corpo. Queste statue sono di marmo e un tempo erano tutte dipinte, cosa che donava loro fascino e vivacità. Forse ornavano le tombe di giovani scomparsi precocemente, o facevano parte del corredo della statua di una divinità. Lo stile greco kouroi korai kouroi korai Scultore attico, , particolare, 540 a.C., marmo cicladico dipinto. Atene, Museo dell’Acropoli. Kore con peplo Kléobi e Bitone Kléobi e Bitone, raffigurati come dallo scultore dorico Polimède di Argo, secondo il mito erano figli di Cidìppe, sacerdotessa della dea Hera. I due fratelli avevano trainato il carro della madre per 40 chilometri, al posto dei buoi, e il loro enorme sforzo aveva permesso alla madre di partecipare al rito in onore della dea, che si teneva nella città di Argo. Al termine del loro viaggio, spossati dalla fatica, Kléobi e Bitone si erano addormentati dolcemente per non risvegliarsi più. Lo scultore Polimède li ha rappresentati mentre trainano il carro, ora scomparso. I corpi delle statue (alti 216 centimetri) e i volti risentono ancora dello dell’arte egizia. Il busto, le braccia, le gambe sembrano solidi geometrici, e le proporzioni del corpo umano non sono reali: le braccia, per esempio, sono più corte del naturale. Sono queste le caratteristiche dell’arte arcaica, che ancora non si preoccupa di rispecchiare fedelmente la realtà. kouroi schematismo Polimède di Argo, , seconda metà del VII secolo a.C., marmo. Delfi, Museo archeologico. Kléobi e Bitone Lo sguardo è enigmatico, gli occhi fissi sembrano guardare lontano; le labbra dischiuse accennano un sorriso.