LEGGERE L'OPERA ZOOM Il canone di Policleto Sappiamo che attorno al 450 a.C. Policleto di Argo – con Mirone e Fidia, uno fra i più celebri scultori greci – aveva raccolto nel suo , un trattato andato perduto, una serie di regole per ottenere l'esatto rapporto fra ogni elemento del corpo umano. L’applicazione di tali regole è evidente nel Doriforo (“portatore di lancia”), splendida statua in bronzo che conosciamo solo attraverso alcune copie romane in marmo. Canone Autore Artista romano dall’originale in bronzo di Policleto Opera DORIFORO Data 450 a.C. (l’originale) Materiale Marmo Misure Altezza 212 cm Luogo Napoli, Musei archeologico nazionale Il giovane sta per compiere un passo: il corpo è quindi in una pausa momentanea. La mano sinistra reggeva una lancia; per questo la spalla sinistra appare tesa e leggermente rialzata rispetto all’altra. La gamba sinistra non regge alcun peso, e l’anca è abbassata; da questo lato il busto è disteso. La gamba destra sostiene il peso del corpo, e l’anca si alza; su questo lato il busto tra l’anca e l’ascella appare in contrazione. Il linguaggio dell’opera Grazie al canone delle proporzioni applicato al Doriforo, Policleto ha creato il modello ideale di statua classica. Le membra e il busto sono ora contratti ora rilassati in un’alternanza, nota come , che conferisce al corpo un aspetto equilibrato e insieme dinamico. La testa, rivolta a destra, contribuisce a rendere realistico il movimento della figura. La soluzione “classica” di Policleto resterà un modello per secoli e studiata anche da Leonardo da Vinci. contrapposto Secondo il di Policleto, l’altezza del corpo è otto volte la lunghezza della testa. Canone