L'ITALIA ANTICA I sarcofagi e gli affreschi delle necropoli etrusche ci raccontano la gioia di vivere di questo misterioso popolo che fondò la città di Roma, futura capitale di un impero la cui grandezza è testimoniata da opere monumentali, da raffinate pitture e sculture, da realistici ritratti. La Storia Attorno all’800 a.C. l’Italia era abitata da popoli diversi: Veneti, Liguri, Sabini, Latini. In questo periodo nacquero nella nostra penisola due importanti civiltà: quella della Magna Grecia, nel Sud dell’Italia, e quella degli , che fra il 900 e l’800 a.C. si sviluppò tra i fiumi Arno e Tevere. Furono proprio gli Etruschi a fondare la città di Roma, unificando i piccoli insediamenti agricoli dei Latini che sorgevano sui colli intorno al Tevere. La città fu governata da re etruschi dal 753 a.C. (data mitica della fondazione) fino al 509 a.C., quando si impose la . Nei secoli successivi Roma sottomise gli altri popoli italici e divenne padrona del Mediterraneo sconfiggendo la colonia fenicia di Cartagine (in Africa settentrionale). Nel I secolo a.C., con Giulio Cesare, conquistò anche la Gallia (Francia) e parte della Germania e dell’Inghilterra. Dopo una serie di guerre civili seguite alla morte di Cesare, Ottaviano Augusto trasformò il governo repubblicano in un impero, che conobbe un nuovo periodo di espansione. Il declino di Roma iniziò nel II secolo d.C.; l’ultimo imperatore fu deposto nel 476 d.C. dal “barbaro” Odoacre. Etruschi repubblica Resti dell’anfiteatro romano, I secolo d.C. Verona. I principali centri etruschi nel territorio corrispondente alla Toscana e al Lazio. Vivere nell' Italia antica Gli Etruschi: una solida civiltà urbana Il Mar Tirreno deriva il suo nome da quello che i Greci avevano dato agli Etruschi: . Questo ci fa capire il ruolo di primo piano che questo popolo svolgeva nella penisola italiana: dalla Toscana e dal Lazio, dove si erano insediati, gli Etruschi si spinsero fino in Campania, in Corsica e nella Pianura Padana, creando una solida civiltà urbana basata sull’agricoltura e sui commerci con la Grecia. Per certi aspetti, le città etrusche erano simili alle greche: pur essendo autonome, avevano in comune cultura e religione. Molti di questi insediamenti, entrati poi a far parte dei domini romani, hanno dato origine alle moderne città dell’Italia centrale. Tyrrhenoi póleis . Roma, Museo di Villa Giulia. Vaso greco a doppia faccia femminile Il mondo etrusco: gioia di vivere… anche nelle tombe Gli Etruschi, che provenivano con ogni probabilità dalle zone corrispondenti all’odierna Turchia, erano un popolo dinamico, che ha accresciuto la propria ricchezza e la cultura grazie a intensi rapporti commerciali con i Greci, la società più avanzata dell’epoca, e con altri popoli. Dai Greci hanno adottato alcuni caratteri della scrittura e il culto di alcune divinità, come per esempio Aplu (corrispondente al dio greco Apollo) o Artumes (l’Artemide dei Greci). Questo popolo così concreto e vitale credeva nella vita nell’aldilà, per questo costruì tombe il più possibile simili alle abitazioni reali: le necropoli etrusche, cioè i luoghi di sepoltura, erano come vere e proprie “città dei morti”, non lontane dalle città dei vivi. Arte etrusca, particolare degli affreschi della , 330-320 a.C. Tarquinia. Tomba degli Auguri Arte etrusca, , particolare del musico, 480-470 a.C. Tarquinia. Tomba dei Leopardi Roma: la grandezza di uno spirito concreto La grandezza di Roma è stata celebrata da storici latini come Plinio e Tito Livio, e da poeti come Virgilio, che nell’ risale alla leggendaria storia greca per spiegare le origini della città. Gli eroi che descrive Virgilio hanno doti terrene, umane, concrete: valore militare e devozione per gli anziani e gli antenati, aspetti importanti della concezione romana della vita. I Romani, infatti, anche se danno grande importanza alle arti e alla cultura non perdono mai di vista lo spirito pratico. Non a caso, la grandezza della civiltà romana si deve soprattutto alla costante cura per le , come la rete stradale che collegava le province dell’immenso Impero, esteso fino alla Francia, la Spagna, l’Inghilterra e l’Africa del Nord. “Tutte le strade portano a Roma”, dice il proverbio... e le vie Aurelia, Salaria, Appia, Flaminia e molte altre esistono ancora! Eneide opere di pubblica utilità , I secolo a.C., marmo. Roma, Centrale Montemartini. Patrizio romano con il busto degli antenati Dai Greci (e dagli Etruschi) ai Romani I Romani hanno spesso studiato e ammirato la cultura dei popoli conquistati e ne hanno saputo trarre molti spunti, che hanno rielaborato, però, in modo autonomo. Hanno ereditato, come gli Etruschi, le divinità greche, mutandone i nomi: Zeus, Afrodite, Dioniso, Pàllade Atena sono diventati rispettivamente Giove, Venere, Bacco, Minerva. Alcune parole greche si sono poi trasferite nella lingua romana, il latino, talvolta con un leggero mutamento di significato. Un esempio: per i Greci era il capo del cantiere, mentre in latino l’ , cioè il progettista di edifici, corrisponde al nostro architetto. Anche i progressi greci nel campo della scienza e della tecnica sono stati ripresi e applicati dai Romani per migliorare la qualità della vita. Gli artisti romani hanno ugualmente assimilato l’arte etrusca, e ancor più quella greca. In epoca imperiale, inoltre, fiorì a Roma il collezionismo di opere d’arte importate dalla Grecia. I ricchi e i patrizi chiedevano perciò agli scultori di realizzare copie di opere greche, ed è grazie a loro se ancora oggi possiamo ammirare, attraverso le copie di epoca romana, tante statue greche andate perdute. architekton architectus Plastico del Teatro di Marcello, 13-11 a.C. Roma, Museo della civiltà romana.