Osservare e creare Alcuni stereotipi sono tipici nei disegni dei bambini in età prescolare. Il sole è rappresentato come un cerchio giallo, i raggi come linee diritte. A volte, quando si disegna, si rimane delusi perché quello che si vede sul foglio non corrisponde alle nostre intenzioni iniziali: c è uno sfasamento fra ciò che realizziamo e ciò che avremmo voluto raffigurare e questo ci rende insoddisfatti, perché il processo creativo non è arrivato al risultato che avremmo voluto raggiungere. Ripercorrendo con la memoria la nostra infanzia, ci rendiamo conto che questa insoddisfazione non c era quando eravamo molto piccoli, periodo in cui i nostri disegni erano spontanei e fantasiosi. Successivamente, quando è entrato in moto un certo meccanismo che ci ha portato a voler creare figure più realistiche e credibili, abbiamo cominciato a constatare che spesso il nostro disegno non corrisponde in modo adeguato al vero. Questo processo, che avviene normalmente ed è piuttosto diffuso, può portare a bloccarci per paura di risultati non all altezza delle nostre aspettative. Niente di più sbagliato: un simile atteggiamento ci impedisce di migliorare le nostre capacità e riduce le possibilità espressive che abbiamo a disposizione. Dobbiamo invece comprendere che ciò accade perché spesso, quando disegniamo, siamo condizionati da immagini precostituite, non acquisite sulla base dell esperienza diretta, non osservate dal vero, ma ripetute in modo fisso, a prescindere da ciò che vorremmo rappresentare. Queste immagini immutabili vengono dette stereotipi. Il cielo occupa solo la parte più alta del foglio. I fiori sono disegnati tutti uguali, con lo stesso numero di petali. La casa è realizzata con figure geometriche: un triangolo, il tetto, sovrapposto a un quadrato o a un rettangolo. Le finestre sono solo accennate con piccoli tratti. Le montagne sono rese come semplici forme appuntite. -"#03"503*0 t 3