SPAZI E RELAZIONI LA POPOLAZIONE DELLA TERRA Nel 1900 gli esseri umani erano circa 1,5 miliardi; nel 1950 erano 2,5 miliardi; oggi siamo più di 7 miliardi e, secondo le previsioni, nel 2050 arriveremo a 9. La popolazione del pianeta sta dunque aumentando a ritmo vertiginoso. L'umanità vive sulle terre emerse, che costituiscono soltanto un terzo del pianeta; i restanti due terzi, infatti, sono coperti dagli oceani. Più precisamente, il si concentra su circa (cioè su poco più dell'11% del globo), in quelle regioni che presentano climi e territori ospitali: in particolare l'Europa e le coste del Mediterraneo, la zona del Golfo di Guinea e gli altopiani dell'Africa Centro-Orientale, le pianure fluviali meridionali e la costa orientale dell'Asia, la costa atlantica e la regione dei Grandi Laghi in America Settentrionale, alcune regioni costiere dell'America Meridionale. La maggior parte delle terre emerse, invece, è costituita da alta montagna, tundra, ghiacci perenni, deserti e altri ambienti inospitali: qui la presenza umana è limitata a popolazioni nomadi e a pochi insediamenti nati nelle aree minerarie o lungo le vie di comunicazione, per esempio sulle rotte anticamente percorse dalle carovane che affrontavano il Sahara o i deserti dell'Asia Centrale; in alcuni casi, gli unici abitanti sono militari e scienziati che studiano il clima o il sottosuolo, come accade in Antartide. Già la Rivoluzione Industriale (XVIII-XIX secolo) diede un contributo importante alla crescita della popolazione terrestre, con ritmi che nella storia non avevano precedenti. Il fenomeno ha poi accelerato bruscamente nel XX secolo, tanto che gli studiosi parlano di " ", cioè una violenta esplosione demografica. Nell'ultimo secolo, la popolazione è cresciuta in modo così rapido perché si è ridotto notevolmente il ed è aumentata la . Questo è accaduto per un insieme di cause, tra cui le principali sono i progressi della medicina (con la diffusione di vaccini e antibiotici), la diminuzione della mortalità infantile e i miglioramenti delle tecniche agricole, che hanno permesso maggiori raccolti e ridotto le carestie. L'esplosione demografica non si è verificata negli stessi e con la stessa in tutte le terre abitate: l' è il continente in cui la crescita si è manifestata per prima, alla fine del XVIII secolo, ma è anche quello in cui si è già fermata. Alla fine del XX secolo, infatti, mentre la durata media della vita continuava ad allungarsi, si è ridotto notevolmente il tasso di natalità; il saldo naturale del continente oggi è addirittura negativo, mentre aumenta l'età media della popolazione. Oggi la natalità tende a ridursi anche in e in , continenti nei quali la crescita demografica è ancora sostenuta ma sta rallentando rispetto ai decenni scorsi. In molti Paesi dell' , invece, il saldo naturale rimane ampiamente positivo e la crescita è ancora intensa. In generale, nei la popolazione cresce più rapidamente ed è caratterizzata da un'età media bassa, perché all'aumento della speranza di vita non corrisponde una diminuzione del numero delle nascite, che rimane alto: i figli spesso sono considerati braccia per lavorare nei campi, o futuri emigranti che potranno inviare a casa il denaro guadagnato all'estero. Di solito, la natalità si riduce soltanto con il miglioramento delle e dell' dei cittadini. L'andamento attuale della popolazione mondiale è dunque la "somma" di situazioni molto diverse tra loro. Nel complesso, oggi la è meno rapida che in passato, pur rimanendo intensa: alla fine del Novecento, ogni anno l'umanità aumentava di oltre 90 milioni di individui; oggi cresce di circa 85 milioni all'anno, mentre nel prossimo decennio dovrebbe arrivare a circa 80 milioni all'anno. Non possiamo prevedere con certezza che cosa succederà nel prossimo secolo. Forse accadrà anche negli altri continenti ciò che si è verificato in Europa: la crescita si fermerà. Se invece dovesse continuare ai ritmi attuali, il pianeta andrà incontro a seri problemi: per sfamare un numero sempre maggiore di abitanti bisogna produrre sempre più cibo, ma le terre coltivabili, e più in generale le , sono limitate. Inoltre, l'aumento della popolazione crea , poiché moltiplica l'inquinamento e porta ad abbattere le foreste per "strappare" alla natura nuovi appezzamenti da destinare all'agricoltura. La storia dimostra che nei momenti di difficoltà l'umanità ha saputo trovare soluzioni inattese ai suoi problemi, individuando  e modificando i : anche oggi è indispensabile che l'uomo riesca a modificare il modo in cui abita la Terra. DOVE VIVE L'UOMO 90% dell'umanità un terzo delle terre emerse PERCHÉ SIAMO SEMPRE PIÙ NUMEROSI rivoluzione demografica tasso di mortalità durata media della vita Una crescita non omogenea tempi intensità Europa Asia America Africa Paesi poveri condizioni economiche istruzione crescita demografica globale Che cosa potrebbe accadere risorse disponibili squilibri ambientali nuove risorse comportamenti collettivi Chicago, nella regione dei Grandi Laghi, tra le più popolate al mondo. Popolazione mondiale e densità media. Record di natalità.  In Niger si registra il tasso di natalità più alto del mondo, pari al 50 per mille. Quali sono le zone più popolate della Terra? Perché nell'ultimo secolo la popolazione della Terra è cresciuta così rapidamente?