SPAZI E RELAZIONI IL RISCALDAMENTO GLOBALE Con l'espressione "effetto serra" si indica l'azione di alcuni gas, detti " ", che si trovano nell'atmosfera e si comportano proprio come la copertura in vetro di una serra: creano una specie di calotta-filtro che lascia entrare i raggi solari in arrivo, ma poi trattiene una parte del calore che questi generano sulla superficie della Terra, evitando che si disperda nello Spazio. I principali gas serra sono il metano e l'anidride carbonica, detta anche biossido di carbonio (CO ). Grazie all'azione di questi gas, la superficie del pianeta ha una temperatura adatta allo sviluppo della vita; se non ci fossero, la temperatura media si aggirerebbe intorno ai -19 °C. L'effetto serra "naturale" ha dunque un ruolo positivo per gli equilibri ambientali. Negli ultimi due secoli però la concentrazione dei gas serra nell'atmosfera è molto aumentata e l'effetto serra è diventato troppo intenso: in altre parole, la calotta-filtro che riveste la Terra si è fatta più potente di un tempo e oggi trattiene troppo calore, provocando così un riscaldamento eccessivo del nostro pianeta. L'aumento dell'effetto serra è dunque una delle cause maggiori del riscaldamento globale. Se oggi ci sono troppi gas serra nell'atmosfera la responsabilità è dell'uomo: in particolare, secondo le stime degli scienziati, la quantità di anidride carbonica sarebbe cresciuta di oltre il 25% a causa della combustione di carbone, petrolio e gas naturale. Ogni giorno i fumi di scarico delle centrali termoelettriche, dei motori dei veicoli, delle caldaie di fabbriche e abitazioni in tutto il mondo ne emettono decine di milioni di tonnellate. Altri gas serra particolarmente diffusi erano i cosiddetti clorofuorocarburi o , utilizzati soprattutto in passato per produrre condizionatori, frigoriferi, spray, schiumogeni, plastiche per imballaggi e isolanti. Secondo i calcoli della NASA, l'agenzia spaziale statunitense, dal 1880 a oggi la temperatura media della Terra è aumentata di 0,8 °C. La variazione può sembrare minima ma ha invece conseguenze gravi, come la di vaste regioni del pianeta (cioè la trasformazione di terre fertili in terre sterili, con la scomparsa quasi completa di flora e fauna) e lo di molti ghiacciai e delle calotte polari, soprattutto quella della regione artica. Un'altra delle conseguenze più evidenti è l'aumentata frequenza di , come uragani, alluvioni e cicloni tropicali, anche in regioni dove un tempo non si verificavano spesso. Se l'effetto serra dovesse continuare ad aumentare a questo ritmo, le ricadute sarebbero catastrofiche. La desertificazione nelle aree oggi semiaride accelererebbe, al punto che interi Paesi verrebbero "mangiati" dai deserti (per esempio nel Sahel, una vastissima area dell'Africa Settentrionale); molte foreste sparirebbero sostituite da savane e steppe; i Paesi mediterranei sarebbero particolarmente colpiti dalla siccità e parte delle attuali pianure coltivate nelle fasce temperate si inaridirebbe. Lo scioglimento dei ghiacci polari provocherebbe invece una crescita del livello degli oceani, cambiando la geografia della Terra. Oggi metà dell'umanità vive sulle coste: molte città costiere verrebbero inondate e centinaia di milioni di uomini sarebbero costretti a migrare verso l'interno. IL NOSTRO PIANETA HA LA FEBBRE Quando si considera la situazione ambientale della Terra, uno dei dati che più preoccupano la comunità scientifica è relativo ai : il clima, come sappiamo, determina paesaggi e biomi, e dunque le sue variazioni comportano trasformazioni radicali nell'ecosistema terrestre. Negli ultimi decenni, in particolare, si è registrato un notevole innalzamento delle temperature medie della Terra, definito cioè . Nel corso della storia del pianeta il clima è cambiato molte volte, ma sempre per un insieme di cause naturali: basta pensare alle glaciazioni, l'ultima delle quali si concluse circa 10.000 anni fa. Oggi però molti scienziati pensano che la responsabilità dei cambiamenti in atto sia del genere umano. cambiamenti climatici global warming, riscaldamento globale L'aumento dell'effetto serra gas serra 2 CFC Quali conseguenze? desertificazione scioglimento eventi meteorologici violenti ISOLE A RISCHIO Negli ultimi decenni l'innalzamento medio dei mari è stato misurato in circa 3 millimetri all'anno. Le Isole Maldive, nell'Oceano Indiano, hanno un'altitudine di soli due metri sul livello del mare: la loro superficie si sta riducendo e rischiano di essere interamente inghiottite dall'oceano a causa del riscaldamento globale. Molte altre isole coralline sono esposte allo stesso pericolo. All'interno dell'atmosfera esiste un'altra calotta che protegge il pianeta: è l'ozonosfera, formata da un particolare tipo di ossigeno chiamato ; questo gas filtra alcune radiazioni solari (quelle ultraviolette di tipo UV-B e UV-C) che sono molto dannose per gli esseri viventi. L'ozonosfera è più spessa all'Equatore, dove le radiazioni solari sono più intense, e diventa progressivamente più sottile verso i Poli. Negli anni '80 del Novecento gli scienziati si sono resi conto del fatto che l'ozonosfera si stava indebolendo, soprattutto in prossimità dell'Antartide: qui si è creato addirittura un buco attraverso il quale le radiazioni pericolose riescono a raggiungere la superficie terrestre, tanto che in alcune zone dell'emisfero australe si è riscontrato un aumento delle malattie della pelle. La responsabilità va attribuita all'uomo, soprattutto perché utilizza i gas , che una volta immessi nell'atmosfera distruggono l'ozono. Fortunatamente negli ultimi anni l'utilizzo dei CFC è stato ridotto in modo drastico grazie ad accordi internazionali. Il buco nell'ozonosfera intanto si sta lentamente riducendo: gli scienziati ritengono che nel giro di 50 anni si potrebbe tornare ai livelli di ozono di metà Novecento. IL BUCO NELL'OZONOSFERA ozono CFC