SPAZI E RELAZIONI DIFENDERE LA TERRA Molto altro, però, resta da fare per tutelare e ripristinare gli equilibri ambientali del nostro pianeta. Prima di tutto occorre fermare il riscaldamento globale, riducendo le emissioni dei , il che significa abbandonare i combustibili fossili in favore di fonti energetiche alternative e non inquinanti. Le tecnologie ci sono e hanno una notevole diffusione, anche se risultano ancora costose, ma perché possano davvero sostituire del tutto il petrolio, il carbone e i loro derivati, è necessaria una vera e propria rivoluzione dell'economia mondiale, che andrebbe a toccare anche gli interessi e il potere di Stati, imprese, organizzazioni economiche e così via. Mettere d'accordo tutti i Paesi su questi temi è estremamente difficile. In teoria tutti o quasi dichiarano il proprio impegno ma, al momento, esiste un solo trattato internazionale che pone vincoli e obiettivi rispetto alle emissioni di gas serra: si tratta del , un complesso accordo entrato in vigore il 16 febbraio 2005 e fortemente voluto dall'Unione Europea. È stato sottoscritto da oltre 180 Paesi, ma tra questi non figurano gli Stati Uniti, cui si deve oltre un quarto delle emissioni globali di anidride carbonica. Inoltre, secondo il trattato, Cina e India non sono tenute a prendere particolari provvedimenti, nonostante siano tra i Paesi in cui le emissioni di anidride carbonica stanno crescendo più rapidamente, a causa del loro grande sviluppo industriale ed economico. Il Protocollo di Kyoto si è insomma finora dimostrato uno strumento insufficiente per raggiungere un obiettivo così importante. Il più importante organismo internazionale che si occupa di riscaldamento globale fa capo all'ONU: si tratta dell' (Intergovernmental Panel on Climate Change - Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico), un istituto formato da 2500 scienziati che, ogni sei anni, pubblica uno studio sui cambiamenti climatici. In quello del 2013, gli esperti dell'IPCC si sono detti sicuri "al 95%" che l'attività umana sia la "causa dominante" nel processo di riscaldamento del pianeta. Un altro importante organismo dell'ONU è l' (United Nations for Environmental Programme - Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente): si occupa di tutela ambientale (atmosfera, clima, suoli, acque, fauna e vegetazione) e cerca di preservare le risorse naturali del pianeta, mettendo a confronto i Governi e molte realtà private di diversi Paesi sui temi dell'ambiente. AGIRE A LIVELLO INTERNAZIONALE L'aggravarsi dei problemi ambientali, con pesanti conseguenze a livello planetario, ha portato numerosi cittadini a interrogarsi sul futuro del pianeta e a impegnarsi sia per ridurre il proprio impatto ambientale sia per provare a rimediare ai danni fatti in passato. Anche i Governi e altre istituzioni nazionali, soprattutto in Europa e negli altri Paesi di vecchia industrializzazione, hanno adottato provvedimenti in : per esempio istituire aree protette, costringere le industrie a installare filtri e sistemi di depurazione, punire severamente alcuni comportamenti dannosi per l'ambiente e così via. Perché queste iniziative siano davvero efficaci, però, non bastano le azioni dei singoli Paesi, per quanto importanti e necessarie; occorre che i Governi si coordinino tra loro e che vengano adottati comportamenti virtuosi a livello internazionale. Alcuni accordi presi negli ultimi anni dimostrano che gli Stati sono in grado di agire insieme in nome della difesa del pianeta, e che c'è la possibilità di recuperare il tempo perduto; per esempio, abbiamo già visto che da diversi anni l'uso dei CFC è severamente regolato in quasi tutti i Paesi, e grazie a questo il buco nell'ozonosfera si sta riducendo. difesa dell'ambiente Fonti energetiche alternative gas serra Protocollo di Kyoto Il ruolo dell'ONU IPCC UNEP II Parco di Yellowstone, negli Stati Uniti. Le ONG in difesa dell'ambiente Oggi non sono solo le istituzioni ufficiali ad agire su scala internazionale, ma anche le associazioni di cittadini e le ONG, che come abbiamo visto operano in modo indipendente dai Governi e dalle politiche da essi adottate. Basta pensare al , la cui principale battaglia è rivolta contro la perdita della biodiversità; oggi lavora con migliaia di dipendenti e volontari in tutto il mondo e finanzia numerosissimi progetti di conservazione. Un altro esempio è , presente in 40 Paesi e con milioni di sostenitori nel mondo: molto attiva nel denunciare i crimini ambientali e nel sensibilizzare l'opinione pubblica, è capace di sfidare i Governi e le grandi multinazionali che adottano comportamenti irrispettosi nei confronti dell'ambiente. WWF Greenpeace Manifestazione ambientalista a Copenaghen, in Danimarca. L'impegno di tutti Finora abbiamo sottolineato la necessità di un'azione a livello internazionale, ma non dobbiamo dimenticare che la tutela dell'ambiente nasce anche e soprattutto dai comportamenti dei singoli individui. In altre parole, anche le migliori leggi potrebbero essere vane se ogni cittadino non adottasse comportamenti più responsabili: per esempio risparmiare energia e acqua, o differenziare i rifiuti. Perché i grandi problemi del sistema-Terra nascono dalla somma di tanti problemi più piccoli, a volte vicinissimi a noi.