DENTRO L'OPERA: La Villa dei Misteri UN PO' DI STORIA Nei pressi di Pompei sorge la cosiddetta Villa dei Misteri, che prende il nome dal grande affresco che decora una sala, probabilmente il triclìnio. I erano riti religiosi, legati a varie divinità, che prevedevano cerimonie ricche di gesti e simboli segreti, noti solo a un ristretto numero di partecipanti. In questo caso sono rappresentati riti legati a Dioniso, dio del vino. misteri A sinistra della scena principale un bambino con un rotolo in mano, forse Dioniso da piccolo, è affiancato da due figure femminili, mentre più avanti sono in corso i preparativi per un sacrificio. I secolo a.C., affresco Pompei (Napoli) La scena più importante, anche se conservata in modo peggiore, raffigura il dio Dioniso che si abbandona ubriaco tra le braccia della compagna Arianna seduta. I due sono circondati da personaggi mitici: divinità dei boschi e mènadi (donne che ballano suonando vari strumenti). Osserva l'opera La stanza, che si affacciava sul mare con un portico panoramico, è affrescata lungo tutte le pareti con una in cui grandi figure sono dipinte su un prezioso fondo rosso. pittura di secondo stile Occhio al dettaglio Nel mondo antico non esistevano i libri. Si scriveva su carta ricavata dal papiro (una pianta acquatica) o su pergamena, ricavata dalla pelle di pecora o capra. I fogli venivano arrotolati alle due estremità. I testi erano scritti su colonne disposte una accanto all’altra e si leggevano aprendo il rotolo verso destra. In una scena è rappresentata una ragazza seduta, che viene pettinata e preparata tra due amorini (piccole divinità con le ali). Una signora, forse la padrona della casa in cui si stanno svolgendo i riti, è seduta in trono.