SCOPRI L’ARTE TARDOANTICA UNA NUOVA ARTE PER UN NUOVO CULTO L’arte tra la metà del III e la fine del IV secolo è detta , cioè “arte degli inizi dell’era cristiana”. Per descrivere invece l’arte dal V al VII secolo si utilizzano i nomi dei diversi centri artistici: si parla di arte (diffusa in Oriente e in Italia, a Ravenna, Venezia e in Sicilia), arte (nel Nord e Centro Italia), arte (in Europa centrale e nell’Italia del Nord). paleocristiana bizantina longobarda carolingia LA BASILICA CRISTIANA Nel 313, con un editto, l’imperatore Costantino concede nell’Impero romano la libertà di praticare il Cristianesimo, dopo tre secoli in cui era stato professato di nascosto. Nasce così un nuovo tipo di edificio, la , in cui vengono celebrati pubblicamente i riti religiosi. La basilica sostituisce le case private usate nei primi secoli, quando il Cristianesimo era clandestino e i luoghi di culto non dovevano essere individuabili. Di quella fase, la basilica conserva l’aspetto esterno dimesso, che contrasta con un interno molto più ricco. basilica Basilica di Santa Maria Maggiore (432-440 ca.), interno. Roma. Nonostante le modifiche che ha subito nei secoli l’interno della chiesa, trasformato e ridecorato, la basilica romana di Santa Maria Maggiore, costruita all’inizio del V secolo d.C., conserva ancora l’originaria struttura paleocristiana. La costruzione è elegante, ancora “ ” nel ritmo e nelle forme regolari. La luce proveniva da ampie finestre, oggi in parte murate. LA BASILICA classica IL MOSAICO BIZANTINO In Oriente nasce una nuova arte, che influenzerà profondamente la cultura occidentale e che dal nome di Bisanzio è detta “arte bizantina”. In essa hanno un ruolo fondamentale l’oro e la luce. Nelle nuove, magnifiche chiese bizantine, conosce un particolare sviluppo anche la tecnica del , già nota nell’antichità. Dall’Oriente il mosaico si diffonde poi in Occidente, soprattutto a Roma, dove rimangono vive a lungo le tradizioni dell’arte classica, e a Ravenna, per influsso della dominazione bizantina. Nel periodo tardoantico il mosaico è usato soprattutto per rivestire gli interni delle chiese, le pareti, i soffitti e le volte, perché è molto adatto a esprimere i significati simbolici della nuova religione cristiana. mosaico (440 ca.), mosaico. Roma, Basilica di Santa Maria Maggiore. Annunciazione Il grande ciclo a mosaico che decora Santa Maria Maggiore, una delle prime basiliche cristiane, tratta una grande ricchezza di temi. La tecnica del mosaico raggiunge qui risultati molto vivaci, con . Nella scena dell’ , per esempio, gli angeli vestiti di bianco si contrappongono alla Vergine, avvolta in un abito prezioso, sullo sfondo di un cielo blu con nuvole rosse e d’oro. TESSERE DORATE E COLORATE effetti di colore ricercati Annunciazione UNA SCULTURA STILIZZATA La scultura del periodo tardoantico presenta tendenze molto diverse tra loro. Accanto a opere in linea con la tradizione classica, con forme e modelli ancora vicini alla scultura romana, si diffonde un nuovo modo di rappresentare l’uomo e la natura, che deriva direttamente dal mondo longobardo e barbarico. Viene progressivamente abbandonata la scultura a tutto tondo e si preferisce il , usato per decorare elementi architettonici (capitelli, architravi, cornici, recinzioni, altari). La decorazione, come abbiamo visto, tende a occupare tutto lo spazio disponibile con , in cui i soggetti preferiti sono, oltre alla scene religiose, animali e motivi vegetali ripetuti fino a diventare eleganti geometrie. Spesso agli elementi vegetali e animali sono associati significati simbolici legati al Cristianesimo. bassorilievo raffigurazioni simboliche e stilizzate (735 ca.), particolare, marmo. Pavia, Museo Civico. Pluteo della badessa Teodote Al centro della lastra è raffigurato un calice con sopra una croce, , mentre ai due lati si trovano due pavoni, che indicano l’immortalità. La ricca cornice è composta da elementi vegetali stilizzati: piante, pigne, uva. Proviene da una balaustra di marmo (pluteo), ed è ricordata con il nome di Teodote, nobildonna bizantina che divenne badessa nel monastero di Santa Maria alla Pusterla (Pavia), in cui si trovava l’opera. IMMAGINI SIMBOLICHE simbolo del sacrificio di Cristo