DENTRO L'OPERA: Il Sarcofago del Buon Pastore UN PO' DI STORIA L’uso dei sarcofagi in marmo decorati a rilievo era già diffuso nell’Impero romano fin dal II secolo a.C. quando, invece di essere cremati, i defunti venivano seppelliti. Con l’avvento del Cristianesimo, la struttura del sarcofago resta quella tradizionale, ma cambiano le immagini rappresentate nei bassorilievi, con l’introduzione di temi e . Un esempio è il , chiamato così per le figure di pastori con gli agnelli sulle spalle, simbolo di Cristo, che ricorrono sul fronte (il davanti dell’opera). soggetti legati alla nuova religione Sarcofago del Buon Pastore metà del IV secolo marmo pario, 77x230x100 cm. Città del Vaticano, Musei Vaticani, Museo Pio Cristiano. Osserva l'opera Attorno alla figura del Buon Pastore (riprodotta anche alle due estremità), più grande delle altre e posta su un piedistallo, si dispone una serie di piccoli angeli. Stanno vendemmiando i tralci di vite che decorano tutta la superficie del sarcofago. La simboleggia la rinascita attraverso la nuova religione: ogni inverno i suoi rami sembrano secchi e morti, ma in autunno si ricoprono di nuovi grappoli. Dall’uva inoltre si ricava il vino, fondamentale nel rito dell’eucarestia. Lo stile è ancora “ ”, per le figure eleganti e ben proporzionate e la rappresentazione quasi realistica della natura, ma, rispetto alla scultura antica, diverso è il soggetto cristiano. vite classico