SCOPRI L’ARTE DEL CINQUECENTO DAI GRANDI MAESTRI AL MANIERISMO La pittura del Cinquecento è caratterizzata da due linee principali di sviluppo: il e il . A Firenze prevale il disegno con la ricerca della perfezione delle linee e dei contorni. A Venezia prevale invece il colore, attraverso innovative combinazioni cromatiche e originali tecniche pittoriche. I soggetti sono estremamente vari: dalle scene storiche, alla mitologia; dalle rappresentazioni religiose ai ritratti di principi e personaggi aristocratici. Gli sfondi dei dipinti hanno un grande rilievo, siano essi scenari naturali, parti di città o interni di palazzi e chiese. Si studia come rendere sempre meglio la profondità dello spazio per aumentare il senso di coinvolgimento dell’osservatore. Alcuni artisti cercano di superare l’imitazione della natura e dell’Antico, alla ricerca di forme perfette, dipingendo figure in posizioni inusuali, che suscitano meraviglia, e scegliendo colori innaturali: si tratta di atteggiamenti tipici del , una tendenza artistica che prende a modello assoluto le opere dei tre grandi maestri del Cinquecento, e , e la loro “maniera”, cioè il loro stile. disegno colore Manierismo Leonardo, Raffaello Michelangelo Bronzino, (1540 ca.), olio su tavola, 104x85 cm. Firenze, Galleria degli Uffizi. Ritratto di Bartolomeo Panciatichi Il pittore riesce a comunicare l’alto rango del personaggio, esponente di spicco dell’aristocrazia. L’arte fiorentina utilizza lo strumento del come espressione di chiarezza e razionalità; lo scorcio di città sullo sfondo è costruito secondo regole prospettiche. Bronzino è definito “manierista” perché ha come modello la pittura di Raffaello e, in parte, di Michelangelo. "ALLA MANIERA" DEI GRANDI ARTISTI disegno OLTRE LA MATERIA Superare i vincoli imposti dalla resistenza della materia e dall’equilibrio dei pesi delle statue è il principio ideale che anima gli scultori del Cinquecento, impegnati a dare una alle figure e a far scivolare la luce sulle superfici che, levigatissime, riflettono la luce come specchi. I corpi, come nel Quattrocento, sono plasmati studiando l’arte classica, con grande attenzione alla ricchezza dei particolari anatomici della muscolatura e alle complesse posizioni delle figure. Nel Cinquecento, inoltre, la scultura diviene spesso parte integrante del progetto della città, con statue e che raccontano storie e leggende tratte dalla tradizione classica a un pubblico colto e raffinato. forte vitalità fontane Giacomo della Porta, (1584). Roma. Fontana delle Tartarughe Giacomo della Porta è una figura di primo piano del Cinquecento, che lavora fianco a fianco con Michelangelo. Come il grande maestro, dimostra una particolare sensibilità nel realizzare opere – tra cui questa fontana in piazza Mattei a Roma – che . UNA FONTANA CITTADINA dialogano con lo spazio urbano L’ANTICO SI FA PRESENTE Nel Cinquecento l’architettura conosce un forte sviluppo, con grandi innovazioni tecniche e di stile. Lo studio dell’Antico si fa sempre più accurato, e non solo degli aspetti decorativi, come nel secolo precedente: gli artisti vogliono comprendere i , e ripropongono gli immensi spazi delle terme e delle basiliche con le loro ampie volte e le grandi cupole. Si può dire che l’Antico rivive nel presente. segreti costruttivi degli edifici della Roma imperiale Raffaello, Villa Madama, veduta della Loggia (1517-1520 ca.). Roma. Nel Cinquecento vengono costruite numerosissime ville. Questi edifici permettono un dialogo molto stretto con l’architettura antica, che è alla base anche del progetto di Raffaello per la villa voluta da papa Leone X. Nella monumentale architettura e decorazione rinnovano il mito dell’antica Roma: sembra di entrare in un grandioso edificio termale di epoca imperiale. UNA VILLA “ALL’ANTICA” loggia NUOVI EDIFICI RELIGIOSI Nella seconda parte del Cinquecento gli interni di molte chiese vengono rinnovati. In queste opere di risistemazione, come pure nella , si cercano soluzioni per accogliere e coinvolgere il maggior numero possibile di fedeli, dando massima visibilità al tabernacolo dell’Eucarestia. Inoltre si promuovono le preghiere per i santi negli altari delle cappelle laterali, che si moltiplicano così lungo le navate delle chiese. costruzione di nuove chiese Jacopo Barozzi da Vignola e Giacomo della Porta, Chiesa del Gesù (1568-1584), interno. Roma. La , con la sua navata unica e le cappelle laterali comunicanti tra loro, diviene un modello assoluto per decine e decine di nuovi edifici, costruiti in Italia e nel mondo nei secoli successivi. UN NUOVO TIPO DI CHIESA Chiesa del Gesù