DENTRO L'OPERA: La Vocazione di san Matteo Caravaggio UN PO' DI STORIA Caravaggio realizza questa tela, insieme ad altre due, per la Cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi. I dipinti, che sono la prima committenza pubblica dell’artista, raffigurano ed evangelista Matteo: la Vocazione, cioè la chiamata da parte di Gesù; il , con l’apostolo intento ad ascoltare un angelo che gli detta il Vangelo; e il . Con queste opere si apre il secolo, e ha inizio anche la fortuna romana del pittore. Il mondo artistico di Roma conosce per la prima volta lo stile nuovo di Caravaggio, con le figure che la luce fa emergere dalla penombra: da questo momento l’arte secentesca prende nuove strade. tre storie della vita dell’apostolo San Matteo e l’angelo Martirio 1600-1602, olio su tela, 322x340 cm. Roma, Chiesa di San Luigi dei Francesi, Cappella Contarelli. Confronta Leonardo da Vinci, (1494-1498), particolare, tempera e olio su muro. Milano, Convento di Santa Maria delle Grazie, Refettorio. Ultima cena Michelangelo, (1508-1512), particolare, affresco. Città del Vaticano, volta della Cappella Sistina. Creazione di Adamo Quando dipinge la Caravaggio ha ben presenti due opere famosissime: l’ di Leonardo e la di Michelangelo nella Cappella Sistina. In tutti e tre i dipinti c’è un analogo gioco di dita che indicano, toccano, esprimono emozioni. Vocazione di san Matteo Ultima cena Creazione di Adamo Osserva l'opera La scena è ambientata in una taverna; il santo, con la barba e ben vestito, è a un tavolo con altri avventori, tutti in , come se i fatti stessero accadendo proprio in quel momento, al tempo di Caravaggio. Gesù, accompagnato da san Pietro, entra da destra, come la luce, e indica Matteo; lo chiama invitandolo a seguirlo, e questi rivolge un dito verso se stesso con aria interrogativa: “Dici a me?”. Il investe Matteo con una forza a cui non è permesso sottrarsi. Fra i cinque avventori, Matteo è uno dei tre che si voltano verso Gesù; gli altri due preferiscono continuare a occuparsi del denaro che è sul tavolo. Questo dettaglio vuole ricordare che non tutti rispondono alla chiamata della fede, ma che molti si chiudono invece nel proprio egoismo. San Matteo, prima di diventare uno dei dodici apostoli (e poi autore di uno dei Vangeli), era un pubblicano, un funzionario incaricato di raccogliere le tasse per conto dei Romani, che al tempo di Gesù dominavano la Palestina. Come tali, i pubblicani non erano amati dagli Ebrei. Il significato simbolico del quadro è che la salva anche i peccatori, come Matteo. abiti secenteschi fascio di luce Grazia divina