L'ICONA: Una veduta di città L’indagine razionale della realtà porta allo sviluppo di un particolare genere artistico: il vedutismo. SCORCI “PITTORESCHI” L’Italia nel Settecento è il luogo più amato dagli intenditori d’arte. Si diffonde l’abitudine di inviare i giovani delle famiglie benestanti europee a compiere un Grand Tour, un “grande viaggio” di istruzione che aveva una tappa obbligata proprio in Italia: a Roma, a Napoli e in tutto il Sud con le rovine dei suoi templi, ma anche a Genova, Firenze, Venezia. Qui era possibile trovare meravigliosi paesaggi naturali, ma anche chiese, palazzi, biblioteche, opere d’arte e tracce grandiose dell’antichità, oltre che artisti e intenditori d’arte. Antonio Canal, detto Canaletto, è il principale esponente di una categoria di pittori, i “vedutisti”, che fa della riproduzione delle tappe del Tour la propria professione. Nel suo caso protagonista è Venezia, città unica al mondo per i suoi scorci “pittoreschi” (cioè degni di essere dipinti, un termine che nasce proprio nel Settecento), per le sue architetture e i suoi capolavori d’arte. Canaletto, (1740 ca.), olio su tela, 120,5x157 cm. Torino, Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli. Il Bucintoro al molo il giorno dell’Ascensione L’occhio acuto e il pennello accurato di Canaletto indagano ogni dettaglio della città. I modi diversi in cui le facciate delle case riflettono la luce, le variazioni di colore dell’acqua del mare, la nebbiolina che a volte si alza a nascondere le parti più lontane di un paesaggio: tutto è riprodotto con estrema precisione. SCORCI “PITTORESCHI”