I MACCHIAIOLI UNA PITTURA MODERNA FATTA DI MACCHIE Negli anni intorno al 1855 un gruppo di pittori che si ritrova spesso al Caffè Michelangelo, a Firenze, cerca di rinnovare la pittura italiana attraverso un rapporto più stretto con quanto accade in Europa, soprattutto in Francia. Propone una pittura “dal vero” ottenuta tramite : da qui il nome di macchiaioli che viene dato ai membri del gruppo. Dipingere “a macchia” significa eliminare linee, geometrie, forme troppo nettamente definite per privilegiare la pennellata piena o i piccoli tocchi di colore, fino a restituire sulla tela solo l’impressione visiva del soggetto scelto, senza definirlo nei dettagli. I soggetti più diffusi sono le scene di vita campestre, i temi sociali, stradine, interni, momenti di vita militare. macchie di colori chiari e scuri contrapposti SULLA SPIAGGIA DI LIVORNO La piccola tavola, molto orizzontale, raffigura un gruppo di donne sotto un tendone nello stabilimento balneare Palmieri di Livorno. Sullo sfondo, il mare, la costa, il cielo. Niente è nettamente definito: i volti, gli abiti sono resi attraverso macchie di colore dai contorni irregolari. L’effetto è di . grande immediatezza Giovanni Fattori, (1866), olio su tavola, 12x35 cm. Firenze, Galleria d’Arte Moderna. La rotonda di Palmieri ALL’OMBRA DELLA PERGOLA L’atmosfera quieta e serena di un pomeriggio in famiglia si respira in questa scena di . Un gruppo di donne eleganti, una bambina, la cameriera con la caffettiera, una pergola che incornicia la scena e le ombre che si allungano sul lastricato: tutto è costruito con macchie di colore, che si riempiono di luce nelle parti toccate dal sole. vita all’aria aperta Silvestro Lega, (1868), olio su tela, 74x94 cm. Milano, Pinacoteca di Brera. Il pergolato