L'ICONA: Guernica Sullo sfondo di guerre e drammi umani, gli artisti danno voce a una realtà sempre più complessa, ricercando un dialogo forte con l’osservatore. ESPRIMERE EMOZIONI E SENTIMENTI Nel Primo Novecento si ricercano nuove forme di comunicazione che arrivino in maniera diretta e immediata a toccare l’anima e la mente dello spettatore, suscitando in lui forti emozioni. Molte opere di questo periodo testimoniano gli orrori della guerra, ma di Pablo Picasso è tra le più note e significative. L’artista porta l’osservatore nel cuore del dramma vissuto dalla popolazione della città di Guernica, bombardata nel 1937 dall’aviazione tedesca durante la guerra civile spagnola. Guernica Lo sfondo nero fa risaltare le figure di uomini e animali – la donna col bambino morto tra le braccia a sinistra, il soldato a terra con la spada spezzata, il cavallo che nitrisce al centro – i cui corpi appaiono stravolti nelle proporzioni degli arti e deformati da gesti esasperati: il dolore prende così forma sulla tela. ESPRIMERE EMOZIONI E SENTIMENTI Pablo Picasso, (1937), olio su tela, 349,3x776,6 cm. Madrid, Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia. Guernica LA ROTTURA CON LA TRADIZIONE Gli artisti proseguono sulla strada già inaugurata da alcune tendenze del Secondo Ottocento: semplificano le forme e negano l’imitazione del dato naturale come unica forma d’arte, rompendo con gli ideali di verosimiglianza della tradizione precedente, alla ricerca di una più autentica rappresentazione del mondo. In Picasso non abbandona del tutto il dato naturale, ma i corpi, i volti, le figure sono lontani da una raffigurazione realistica: lo stile di Picasso mostra una linearità e una capacità di astrazione che rappresentano una tappa importante nel processo di allontanamento dal naturalismo. LA ROTTURA CON LA TRADIZIONE Guernica SUPERARE LA PROSPETTIVA Le tendenze artistiche novecentesche interpretano la rottura con l’arte dei secoli precedenti in modo diverso, ma un elemento comune è rappresentato dall’abbandono della prospettiva elaborata nel Rinascimento. Le varie figure si sovrappongono in uno spazio quasi del tutto privo di coordinate e riferimenti spaziali: questa scelta rafforza il senso di caos e disperazione, conseguente al bombardamento, che il pittore vuole comunicare a chi osserva. SUPERARE LA PROSPETTIVA