DENTRO L'OPERA: Il Centro culturale Tjibaou Renzo Piano UN PO' DI STORIA Renzo Piano è nato a Genova nel 1937 da una famiglia di imprenditori edili, ha studiato a Firenze e a Milano e ha viaggiato in tutto il mondo, ma continua a vivere e lavorare nella sua città natale. L’esperienza diretta nei cantieri lo ha reso un vero e proprio “costruttore”, capace di unire la bellezza dell’architettura con la funzionalità, attraverso la scelta delle tecnologie e dei per ogni opera. Oggi è uno dei più importanti architetti contemporanei; progetta teatri e musei, spazi commerciali, attrezzature per lo sport, aeroporti e grattacieli in diversi Paesi. Per Renzo Piano “l’architettura è l’arte di dare rifugio alle attività dell’uomo: abitare, lavorare, curarsi, insegnare e, naturalmente, stare insieme. È quindi anche l’arte di costruire la città”. E proprio attraverso il modo in cui costruisce la città, l’architetto esprime la propria “visione del mondo”. materiali più appropriati 1991-1998, Noumea (Nuova Caledonia). Confronta Centre Georges Pompidou (1972-1977). Parigi. L’impatto visivo di questa prima architettura di Renzo Piano è molto forte: la struttura è in acciaio, le scale mobili sono lasciate a vista sulle facciate dell’edificio e i tubi degli impianti termici sono messi in evidenza con verniciature a colori brillanti. Nulla di più lontano dalle forme semplici e arrotondate del Centro culturale Tjibaou, che cercano un rapporto armonico con la natura, ma la costante delle opere di questo architetto è la grande capacità di costruire gli edifici curandone anche i più piccoli dettagli. Osserva l'opera Il grandioso complesso architettonico è costituito da dieci edifici della stessa forma ma di dimensioni leggermente diverse a seconda delle attività ospitate all’interno di ciascuna: un museo, una sala da concerti, una biblioteca, alcuni uffici. Tutti gli spazi sono collegati tra loro da percorsi pedonali immersi nel verde di un esteso giardino. Per dar corpo alle dei diversi edifici, Piano ha utilizzato un reticolo di montanti e listelli ricavati da un denominato Iroko, ricercando un dialogo con l’ambiente circostante. forme a guscio legno locale Occhio al dettaglio I sottili elementi lignei delle facciate sembrano le canne di un organo, e come uno strumento musicale vibrano sotto l’azione dei venti provenienti dall’oceano Pacifico, producendo un suono simile al fruscio delle fronde degli alberi.