L'ANTICA GRECIA Dall’VIII secolo a.C. fiorisce la civiltà greca: la sua cultura è considerata la base del pensiero moderno occidentale, quello in cui anche noi siamo immersi. IL TEMPO: Città indipendenti ma unite A partire dall’VIII secolo a.C. si afferma nell’antica Grecia un nuovo modo di organizzare la vita comunitaria. Nelle città greche, e ad Atene in particolare, si svilupperà inoltre un nuovo modo di pensare, che pone al centro l’uomo e la fiducia nella sua capacità di indagare se stesso, la natura e le sue leggi. LA STESSA LINGUA E GLI STESSI MITI L’antica Grecia è suddivisa in tante pòleis (plurale di ), con un proprio territorio e indipendenti l’una dall’altra, spesso in conflitto tra loro, ma capaci di coalizzarsi in nome di un bene comune: l’autonomia dallo straniero. Anche se non formeranno mai un unico stato, greche riconoscono di appartenere a : hanno le stesse origini e parlano la stessa lingua, distinguendosi così dagli altri popoli, che definiscono “barbari” (in greco “balbuzienti”, cioè che non parlano il greco). I Greci condividono anche gli stessi , cioè racconti fantastici attraverso i quali spiegano l’origine del mondo e della vita umana. I miti sono spesso rappresentati nell’arte greca, sia nella scultura sia nella pittura e nella letteratura. pòlis città-stato le pòleis una stessa comunità miti (520 a.C.), ceramica a figure rosse, h 46 cm. Parigi, Museo del Louvre. Cratere di Euphronios La decorazione di questo grande vaso, che serviva per mescolare l’acqua con il vino, rappresenta la lotta tra due personaggi mitici: Eracle, eroe del mondo greco con la barba nera e la capigliatura raccolta in riccioli, e il gigante Anteo, con la barba e i capelli chiari ispidi e incolti, che sottolineano la sua natura selvaggia.