IL RITRATTO REPUBBLICANO L’ORGOGLIO DELL’ORIGINE FAMILIARE I patrizi, cioè i nobili romani, possedevano il cosiddetto : in particolari occasioni religiose, potevano esporre le immagini dei propri antenati nell’atrio di casa. In un primo tempo erano maschere, realizzate facendo con la cera un calco del volto del defunto; poi divennero veri e propri , anche di marmo, che venivano conservati in armadietti su cui erano indicati il nome e i titoli del personaggio ritratto. Durante i funerali di un membro della famiglia, le maschere erano indossate dai parenti: in questo modo sembrava che gli antenati prendessero parte alla cerimonia. Da questa antica tradizione deriva lo stile che contraddistingue il ritratto romano di età repubblicana: così come le maschere in cera riproducevano fedelmente l’aspetto del defunto, anche nella scultura prevale la volontà di i lineamenti del volto delle persone ritratte. diritto delle immagini busti riprodurre in modo realistico IL DIRITTO DELLE IMMAGINI Un esempio di ritratto repubblicano è il cosiddetto (da “toga”, la veste tipica indossata dal personaggio, e dal nome della famiglia che possedeva la statua nelle sue collezioni prima che passasse al museo). L’uomo, raffigurato in piedi, mostra con orgoglio i che aveva il diritto di custodire nella sua casa.   Togato Barberini busti degli antenati Occhio al dettaglio I busti nelle mani del presentano caratteristiche fisionomiche molto simili: la forma e la dimensione della fronte, del naso e degli occhi indicano che si trattava dei membri di una stessa famiglia, ritratti con estrema fedeltà alla realtà. Togato (fine del I secolo a.C.), marmo, h 165 cm. Roma, Musei Capitolini, Centrale Montemartini. Togato Barberini