Il Trecento – L'opera: Decameron 5 Le interpretazioni Come abbiamo visto, il un'opera complessa e articolata, a proposito della quale nel secondo Novecento si sono profilate . Tutti sono concordi nel ritenere che essa vada collocata nel momento storico che vede il tramonto della civiltà comunale, la quale è espressa dal testo di Boccaccio nel momento più alto (e insieme più drammatico, per i vorticosi mutamenti in atto) della sua fioritura. Decameron è due tesi contrapposte Tuttavia alcuni studiosi hanno accentuato il e quasi rivoluzionario della rappresentazione boccacciana, che segna il passaggio dal mondo medievale degli ideali cavallereschi a quello più moderno e concreto della società mercantile. Per la prima volta nella storia della letteratura ci troviamo di fronte a una , vista nell'ottica propria della classe sociale più audace e dinamica di quel tempo, la borghesia comunale degli affari. carattere borghese vasta rappresentazione della contemporaneità Boccaccio moderno... Altri invece hanno messo in luce la dimensione sostanzialmente medievale del , all'apice del suo fulgore e già all'inizio del declino, regolata da leggi morali non meno severe di quelle che reggono la , segnata da una pensosa spiritualità che giudica l'agire degli uomini sul filo della tradizione cristiana. Per lo studioso Vittorio Branca in particolare, in base a una lettura allegorica dell'opera, Boccaccio rappresenterebbe nel una sorta di (la novella di Ciappelletto, T5, p. 427: l'uomo più malvagio che sia mai nato), da cui faticosamente si risalirebbe, di giornata in giornata, fino a una vera e propria (la novella di Griselda, un personaggio equiparabile a una santa se non addirittura alla Madonna). Tuttavia, a ben guardare, le due tesi (Boccaccio moderno o Boccaccio medievale) non sono di per sé alternative, poiché entrambe riconoscono il , seppure sottolineandone aspetti diversi. Decameron epopea di una civiltà Divina Commedia Decameron discesa agli Inferi ► ascesa a Dio forte legame dello scrittore con il suo tempo ... o medievale? Infine, secondo un altro studioso, il medievista Franco Cardini (autore di un saggio dal titolo , 2007), il non andrebbe letto alla stregua di una raccolta di novelle indipendenti, come in genere si tende a fare, ma nella sua unità, considerandolo nel suo complesso quale grande romanzo i cui sono non tanto quelli delle novelle, quanto della brigata, piccola comunità di pochi fortunati che sfuggono al contagio e alla devastazione spirituale provocata dalla peste. Tra loro spicca un personaggio centrale, protagonista fra i protagonisti, che adombrerebbe – con la sua personalità decisa, la sua ironia e la sua etica incorrotta – lo stesso autore: , una donna felice e appagata, esperta di vicende amorose. Alla luce di questo quadro d'insieme, ciascuna novella acquisterebbe il suo vero significato grazie alla posizione in cui si trova, e persino al narratore che l'ha scelta: per apprezzare pienamente il capolavoro di Boccaccio bisognerebbe dunque imparare a leggerlo per intero, o almeno a tener sempre presente il contesto di ogni novella, ricordando che ciascun particolare è indispensabile all'insieme. Le cento novelle contro la morte Decameron protagonisti i dieci narratori Pampinea Il Decameron come romanzo