La letteratura cortese-cavalleresca 1 Dal latino alle lingue romanze Con la dissoluzione dell Impero romano d Occidente, le invasioni barbariche accentuano in modo irreversibile le differenze presenti al suo interno: viene meno non solo l unità politica, ma anche quella linguistica. In Inghilterra e in Germania, il latino scompare lasciando il posto alle lingue germaniche dei popoli invasori. In altre regioni dell Impero più profondamente romanizzate, il ceto politico e intellettuale promuove invece l utilizzo di nuovi linguaggi, dialetti che si impongono successivamente come idiomi comuni regionali o nazionali: si tratta delle lingue romanze, formatesi dal latino, per poi differenziarsi assumendo caratteri propri, sempre più lontani dalla comune origine classica. Nei diversi territori un tempo soggetti all autorità romana, dunque, si assiste a un processo di differenziazione linguistica sempre più netto. Non solo: all interno delle singole popolazioni, ha luogo un ulteriore diversificazione tra la lingua scritta e quella parlata. La prima, appannaggio dei soli uomini colti, ecclesiastici per lo più, rimane a lungo nel solco del latino: infatti, anche se si perdono le desinenze dei casi e si affermano diversi neologismi cristiani, essa continua a essere recepita come una medesima lingua, immutabile e fissa nelle sue regole (il cosiddetto mediolatino o latino medievale). La lingua parlata è invece in continua evoluzione, modificata dall uso quotidiano, e si allontana sempre più dalle radici per prendere forme singolari e autonome. La nascita delle letterature nazionali Il riconoscimento della dignità delle diverse lingue romanze è lento e varia da regione a regione. Abbiamo già visto come l uso del volgare scritto si manifesti dapprima nell ambito politico di cerimonie e giuramenti ufficiali e poi nella prassi burocratica di atti, testamenti, libri contabili ecc. (f pp. 43 ss). L impiego del volgare nella scrittura si estende però anche a testi non finalizzati a una funzione pratica. Le prime manifestazioni letterarie delle lingue romanze avvengono in momenti diversi. Ciò dipende, in primo luogo, dal rapporto tra il latino e gli idiomi nazionali: non è un caso che le prime letterature siano quelle in cui la distinzione e l emancipazione del volgare dal latino avvengono più precocemente. In Inghilterra, intorno alla metà dell VIII secolo, viene composto Beowulf, un poema epico di più di 3000 versi che narra le gesta dell eroe omonimo alle prese con il mostro Grendel, la sua crudelissima madre e un drago. Alla fine dell VIII secolo e l inizio del IX risale invece il più antico documento dell epica nazionale tedesca, l Hildebrandslied (Canto di Ildebrando): nei suoi 68 versi allitterati si canta la leggenda ostrogotica del duello tra un padre e un figlio, nel quale entrano in conflitto il sentimento della fedeltà familiare e quello dell onore eroico. Nel resto d Europa, dove il rapporto tra latino e lingue nazionali è più stretto, la letteratura volgare nasce più tardi: nell area delle parlate romanze, tuttavia, a partire dalla fine dell XI secolo si sviluppano forme artistiche destinate a incidere profondamente sull immaginario letterario dei secoli successivi. Tale fioritura avviene nell ambito delle corti francesi, dove accanto al genere letterario epico si impongono, grazie all attività di poeti detti trovatori e trovieri f, i generi letterari del romanzo e della lirica, i quali adattano motivi e forme originali alle esigenze e ai valori di un pubblico raffinato, che sa decifrarne e apprezzarne il messaggio. la parola La fine dell unità linguistica Trovatori e trovieri Trovatore (o trovadore) è il poeta in lingua d oc della Francia meridionale, troviere è invece quello in lingua d o l della Francia settentrionale: entrambi scrivono versi accompagnati da musica, da essi stessi composta, suonata di solito su strumenti a corda. I due termini derivano dal verbo trobar, che significava comporre testi letterari , ma la cui etimologia è discussa. L opinione oggi prevalente presso gli studiosi collega il vocabolo all ambiente monastico: trobar sarebbe derivato dal latino medievale tropare, vale a dire creare i versetti o le prose ritmiche dei testi liturgici, dove parole e musica fossero strettamente collegate. 57