La trattatistica rinascimentale 1 Il trattato: espressione della civiltà umanistico-rinascimentale La codificazione dei princìpi umanisti Ciò che gli intellettuali rinascimentali sostengono è che lo scopo dell uomo è dare buona prova di sé nel corso della vita. Non importa quale parte l uomo debba recitare sulla grande scena del mondo; ciò che conta davvero è vivere con le maggiori dignità e consapevolezza possibili: il fiorire della ricca e multiforme trattatistica umanistico-rinascimentale nasce proprio dall esigenza di adempiere a questo compito, scrivendo o riscrivendo le norme che regolano ogni aspetto della vita, del pensiero e dell attività umana. Il dialogo pedagogico Il trattato appare come lo strumento che meglio si presta a definire gli ideali di un umanità nuova, desiderosa di sviluppare le proprie attitudini in armonia con la natura e la società, non limitandosi a offrire modelli teorici, ma facendo interagire le diverse idee grazie al confronto e alla discussione. Il trattato infatti si sviluppa spesso attraverso la forma del dialogo, in cui si incontrano o si scontrano opinioni divergenti, eppure tutte in qualche misura dotate di verità, una verità che non si vuole o non si sa isolare. Si tratta di voci provenienti per lo più dall ambiente della corte, che attraverso la conversazione e lo scambio tra diversi punti di vista può parlare di sé e autocelebrarsi come un ambiente aperto e pluralista, esaltando i propri valori, gusti e aspirazioni. Platonismo e aristotelismo Mentre al latino è affidata ancora la dissertazione filosofica e scientifica, nella lingua volgare si svolge il vero e proprio dibattito delle idee sull amore, sulla bellezza e sul comportamento sociale. Benché i problemi affrontati nei trattati siano vari, tuttavia univoca è l esigenza di individuare regole da seguire e tradurre nella realtà grazie a un perfetto equilibrio tra ragione e istinto. A questo fine, si rivela fondamentale la lezione del platonismo, operante già dal Quattrocento, che individua in ogni ambito della vita e dell attività umana modelli astratti di perfezione e bellezza ai quali avvicinarsi. Nel 1508, poi, la stampa dell originale greco della Poetica di Aristotele alimenta ulteriormente la tendenza all imitazione a scapito dell invenzione, impegnando i letterati a definire con precisione i generi letterari e a indicare norme e stili vincolanti, sottratti all arbitrio dei tentativi individuali. Per Aristotele l imitazione non è una riproduzione meccanica, un semplice mezzo espressivo, bensì il vero scopo dell arte. La ricerca di un identità comune La compresenza di platonismo e aristotelismo determina la diffusa esigenza di fornire precetti da estendere in ogni campo. Di conseguenza, la letteratura diventa una pratica sociale, che razionalizza bisogni e tendenze, e stabilisce modelli, prescrivendo a un pubblico selezionato e, potremmo dire, già educato uno stile comune (nella lingua, nel sentimento amoroso, nel comportamento). Il trattato svolge proprio questa funzione, grazie alla quale il ceto intellettuale cerca un identità specifica, condividendo, al di là dell appartenenza a una corte o a un altra, la medesima aspirazione all unità e all armonia dell arte, dell espressione e degli stili di vita. Raffaello, La Scuola di Atene (particolare, i filosofi Aristotele e Platone), 1509-1511. Città del Vaticano, Palazzi Vaticani, Stanza della Segnatura. 579
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