Unità 9 SENSI E PERCEZIONI RECETTORI E ORGANI DI SENSO Noi riceviamo continuamente dall’ambiente in cui viviamo stimoli di varia natura che il sistema nervoso elabora sotto forma di sensazioni: la gioia nel vedere un amico, la paura in una situazione di pericolo, il piacere di ascoltare una bella musica o di assaporare un piatto gustoso. . Queste cellule, dette , si trovano sia all’interno di organi specializzati, chiamati , come gli occhi o le orecchie, sia nella pelle e in altre parti del corpo che svolgono anche altre funzioni, come il naso o la lingua. Grazie agli organi di senso e ai recettori sensoriali noi possiamo vedere, udire, toccare, annusare e assaporare. Sparsi per il nostro corpo, infatti, ci sono diversi tipi di cellule specializzate, in grado di reagire agli stimoli sensoriali e di trasformarli in impulsi nervosi recettori sensoriali organi di senso   io studio   I ( ) sono cellule specializzate che reagiscono agli stimoli sensoriali e li trasformano in impulsi nervosi. recettori sensoriali sensory receptors La vista 1 Com’è fatto l’occhio?  Come funziona la vista?  Come facciamo a vedere i colori?  La è forse il senso più importante, poiché è responsabile della maggior parte delle informazioni che riceviamo dall’ambiente esterno. L’uomo non ha una sensibilità olfattiva e uditiva marcata come quella di molti animali, ma l’elaborazione degli stimoli visivi gli offre, in compenso, un’efficacissima “traduzione” del mondo in . . vista immagini Lo strumento con cui si vede è l’ occhio   io studio   La ( ) è il senso che permette di individuare, attraverso gli occhi, forma, dimensioni e colori di ciò che ci circonda. vista vision or sight L’ ( ) è l’organo della vista, che ha la funzione di ricevere gli stimoli luminosi e di inviarli al cervello, dove viene elaborata l’immagine visiva. occhio eye COME È FATTO L’OCCHIO L’occhio ha una forma sferica (è anche detto, infatti, bulbo oculare) ma di essa scorgiamo solo una parte: la parte restante è situata nel cranio, all’interno della cavità orbitaria. Attraverso appositi muscoli l’occhio può essere mosso, permettendoci di vedere in diverse direzioni. Poiché è un organo molto delicato, la parte esposta all’esterno è ben protetta: le , infatti, lo riparano dalla luce intensa e lo mantengono umido e pulito, distribuendo sulla parte esposta il liquido prodotto dalle ; le trattengono la polvere; le bloccano il sudore della fronte. palpebre ghiandole lacrimali ciglia sopracciglia   › pagina 155   : la , la e la . Il bulbo oculare è formato da tre membrane sovrapposte, di tessuti diversi sclera coroide retina (1)   io studio   La è la membrana esterna, bianca e dura, che costituisce il cosiddetto “bianco dell’occhio”; la sua parte anteriore, la è invece sottile e trasparentissima per permettere alla luce di entrare. Al di sotto della sclera si trova la , una membrana ricca di capillari sanguigni che portano nutrimento all’occhio. In corrispondenza della cornea, la coroide forma un anello di fibre muscolari colorato, l’ , al centro del quale si trova la , un piccolo foro che permette alla luce di entrare nell’occhio . Lo spazio compreso tra la cornea e l’iride è pieno di , un liquido trasparente e incolore simile all’acqua. Dietro l’iride e la pupilla si trova il , un corpo trasparente e flessibile a forma di lente biconvessa , legato alla coroide da un sistema di muscoli. Dietro il cristallino si estende la parte più ampia del bulbo oculare, riempita di una sostanza gelatinosa e trasparente che protegge la retina, detta . La membrana più interna, infine, è la , costituita da milioni di cellule sensibili alla luce, che sono i recettori sensoriali dell’occhio. sclera cornea coroide iride pupilla (2) umor acqueo cristallino (3) umor vitreo retina (1) Struttura del bulbo oculare (2) In un ambiente poco illuminato la pupilla si dilata per far entrare tutta la luce che c’è all’esterno (in alto). Quando la luce è troppo intensa, al contrario, la pupilla si restringe per evitare che la luce danneggi la retina (qui sopra). I cambiamenti di dimensione della pupilla sono dovuti ai movimenti dell’iride, le cui fibre muscolari possono contrarsi o rilassarsi in base alla quantità di luce presente. (3) Immagine al microscopio elettronico delle cellule che formano il cristallino.