IL GOTICO 14. Il Gotico internazionale L’ , compresa tra gli ultimi decenni del XIV secolo e i primi del XV, presenta caratteristiche nuove. Per definirla, si utilizzano varie denominazioni: con valore cronologico; o arte di corte (in tedesco ) per via della sua diffusione nelle corti signorili; , in relazione al suo carattere decorativo. La denominazione prevalente è però quella di , impiegata per la prima volta alla fine dell’Ottocento dal francese Louis Courajod. Con questa espressione lo studioso voleva sottolineare l’importanza delle scuole pittoriche del Nord Europa, e in particolare francesi e fiamminghe, individuando nelle loro opere i prodromi del Rinascimento, cui invece si attribuivano origini esclusivamente nazionali, e più in particolare italiane. Se da una parte la denominazione di Courajod aveva motivazioni "nazionalistiche", dall’altra aveva – e ha ancora oggi – l’indubbio vantaggio di sottolineare la e l’ della tendenza artistica affermatasi tra Trecento e Quattrocento. Nel Gotico internazionale, infatti, è difficile isolare protagonisti e capolavori: emergono molti centri d’arte di rilievo, che mettono in atto frequenti scambi attraverso la circolazione non solo di artisti, ma anche di oggetti lussuosi di piccolo formato. Uno stile internazionale ultima fase del Gotico Tardogotico, Gotico cortese Hofkunst Gotico fiorito Gotico intemazionale coralità ampiezza Nel Gotico internazionale si accentuano i caratteri tipici del Gotico: la assume un’importanza sempre maggiore, con andamenti raffinati di grande effetto decorativo, mentre nella resa della terza dimensione si manifesta una visione non coerente dello spazio. A un , che si presenta a volte con toni fiabeschi, fa riscontro il . I dipendono spesso dalla . Tra i molti esempi, il ciclo dei nella torre dell’Aquila del Castello del Buonconsiglio di Trento, affrescato nel 1403-1407 circa dal boemo Venceslao, pittore di corte del principe vescovo Giorgio di Liechtenstein, dove a ogni mese non corrisponde più, come nei cicli scolpiti romanici, un’attività agricola, ma una animata e gioiosa. In quello di alcuni elegantissimi cortigiani si divertono lanciandosi palle di neve. I caratteri del Gotico internazionale linea di contorno aspetto irreale dell’insieme naturalismo dei particolari soggetti cultura delle corti Mesi scena Gennaio, , 1403-1407 ca., affresco. Trento, Castello del Buonconsiglio, torre dell'Aquila. Maestro Venceslao Gennaio, La corte di Avignone Fondamentale per la nascita e la diffusione di uno stile artistico internazionale è la , dove vengono costruiti e decorati molti palazzi, tra cui il grande Palazzo dei Papi, e numerose chiese. La nuova capitale attrae molti artisti, tra cui il senese Simone Martini, che vi lascia opere di elegante naturalismo, e il viterbese (morto a Roma nel 1369), vero precursore del Gotico internazionale. Responsabile di buona parte della decorazione del Palazzo Papale di Avignone, Giovannetti mostra l’influenza della pittura senese, ma anche una singolare libertà inventiva e un’espressività molto marcata, spiegabili con la conoscenza del Gotico francese. L’arte avignonese dunque, fondendo influssi diversi, assume un carattere internazionale, come internazionale è il pubblico che frequenta la città e che diffonde le novità artistiche nei Paesi d’origine. corte papale di Avignone Matteo Giovannetti , , 1352-1353, affresco. Avignone, Palazzo dei Papi, Sala dell'Udienza. Matteo Giovannetti Oriele, Osia e Amos