IL SEICENTO  3.  ,  , particolare, 1595-1596, olio su tela. San Pietroburgo, Museo dell'Ermitage. Caravaggio Suonatore di liuto Il Seicento è stato interpretato dalla storiografia moderna come un secolo di crisi a causa delle , della diffusione delle e delle . Nella prima metà del secolo, in particolare, l’Europa è insanguinata dalla (1618-1648) che, nata da una contesa interna al Sacro Romano Impero, arriva a coinvolgere quasi tutti gli Stati del continente. Le cause della guerra sono religiose e politiche: si tratta infatti dell’ultimo dei grandi conflitti di religione combattuti tra cattolici e protestanti dopo la Riforma, ma anche dell’occasione per ridefinire gli equilibri politici e militari del continente. Conclusa nel 1648 con la Pace di Vestfalia, la guerra rafforza la Francia ai danni della Spagna e conferma il frazionamento politico dei territori germanici, destinato a rimanere tale fino all’Ottocento. L'EPOCA E LE IDEE Un secolo di crisi difficoltà dell’agricoltura epidemie guerre Guerra dei Trent’anni La Penisola italiana nel XVII secolo. La Guerra dei Trent’anni coinvolge solo in parte l’Italia, interessata invece pienamente dalla diffusione delle epidemie. La colpisce Milano e molte altre città, causando perdite ingentissime e aggravando una situazione economica già difficile. Al declino economico italiano contribuisce il peso fiscale della , estesa sul Regno di Napoli, sulla Sicilia e sulla Sardegna, sul Ducato di Milano e sulla costa toscana (Stato dei Presìdi). Nel 1647, a Napoli, l’insofferenza per l’elevata tassazione si trasforma in una rivolta antifiscale dei ceti popolari e borghesi contro l’aristocrazia dei baroni, che controlla la riscossione delle imposte. La ribellione, legata al nome del popolano che dà il via alla protesta, Masaniello, è repressa nel sangue dai baroni e dall’esercito. Non tutta la Penisola è comunque sottoposta al dominio spagnolo; realtà autonome di un certo peso sono il Ducato di Savoia e la Repubblica di Venezia, oltre allo Stato della Chiesa, che occupa buona parte dell’Italia centrale. L'Italia nel Seicento peste del 1630 dominazione spagnola   › pagina 337    L’influenza del Papato si estende ben oltre i confini dello Stato pontificio. Attraverso la rlorganlzzazlone centrale e periferica della Chiesa attuata con la , il controllo del clero sulla nel XVII secolo. società si fa sentire in tutti gli Stati italiani. Ciò comporta non solo un restringimento della libertà religiosa, ma anche conseguenze culturali di più vasta portata: nel febbraio del 1600 il filosofo è condannato al rogo perché le sue dottrine panteistiche sono giudicate eretiche dalle autorità ecclesiastiche; nel 1633 lo scienziato è costretto ad abiurare le sue tesi astronomiche, ritenute in conflitto con le verità sancite dalla Bibbia. Intanto, l’Indice dei libri proibiti (creato già nel 1558) limita la circolazione delle opere a stampa e determina la perdita del primato italiano nella produzione di libri stampati, detenuto da Venezia fin dall’inizio del Cinquecento. Anche a causa di questi eventi, la cultura italiana del Seicento sembra perdere di tono, se paragonata alla straordinaria fioritura dei due secoli precedenti. In ambito letterario, per esempio, mentre in Francia si afferma il teatro di Racine e Molière, il panorama italiano appare molto impoverito, se si eccettua la poesia di Giambattista Marino (1569-1625). Tuttavia, la cultura italiana è ancora in grado di eccellere in molti i campi. La cosiddetta - cioè il nuovo interesse per gli studi scientifici che caratterizza il secolo e che influenza il pensiero dei più importanti filosofi, da Bacone a Cartesio - si afferma compiutamente proprio nell’opera di Galileo, ed è sostenuta anche in Italia da che riuniscono scienziati e studiosi, come l’Accademia dei Lincei, fondata a Roma nel 1603. Alla povertà della letteratura, inoltre, supplisce la musica, con la nascita del e le opere del compositore Claudio Monteverdi (1567-1643). Il Barocco, infine, presenta caratteri innovativi nell’ambito di una produzione artistica che continua a esprimere straordinari livelli di eccellenza. Cultura e società in Italia e in Europa Controriforma Giordano Bruno Galileo Galilei rivoluzione scientifica nuove istituzioni culturali melodramma