IL CONTEMPORANEO 10. Temi e sperimentazioni di un’arte in divenire Comunicazione, relazione, partecipazione All’inizio del nuovo millennio, sembra ormai lontano il tempo in cui l’opera d’arte era un oggetto a sé stante, il cui statuto prescindeva dalle relazioni con lo spazio circostante e il pubblico. Accentuando tendenze già in atto dagli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, l’arte di oggi comunica concetti, idee, sensazioni, e allo stesso tempo chiede , invitando gli spettatori, spesso raccolti per un’occasione specifica, a contribuire attivamente alla creazione artistica. L’artista mira a svegliare le coscienze; in quest’ottica, l’atto creativo assume una dimensione di critica sociale e politica, che alcuni interpretano soprattutto come occasione per , come avviene con le opere volutamente ed esageratamente paradossali di Maurizio Cattelan o di Damien Hirst; e che altri invece elaborano attraverso una riflessione più sottile sui rapporti tra arte, architettura e spazi della vita sociale, proponendo opere e installazioni che si adattano agli ambienti della vita quotidiana (uffici, locali pubblici, luoghi di ritrovo) e appaiono esse stesse come metafore e rappresentazioni dei contesti deputati alla socializzazione e allo scambio. partecipazione provocare e creare spaesamento nell’osservatore , , 2009-2010. Chicago. Liam Gillick Installazione al Museum of Contemporary Art di Chicago Ritornare alla natura Accanto alla riflessione sulle relazioni sociali, a influenzare la produzione artistica contemporanea emerge l’altro grande tema del millennio: il rapporto tra . Riprendendo idee ed esperienze della Land Art, si rintraccia l’essenza della creazione artistica in una , che non passa cioè attraverso il artificiale della cultura. Una semplice traccia del passaggio dell’uomo in un ambiente incontaminato – l’erba calpestata, una scultura realizzata con materiali elementari reperiti in loco – o, al contrario, l’ingresso di elementi naturali nelle stanze di un museo, come nel caso dei realizzati da Richard Long sui muri di gallerie e sale espositive, sono di per sé arte. uomo e ambiente relazione tra uomo e natura diretta e immediata medium Cerchi di fango , , 1996, acrilico, argilla su parete, dimensioni determinate dall’ambiente. Rivoli, Museo d’Arte Contemporanea. Richard Long Rivoli Mud Circle Confronti e contaminazioni Dagli anni Novanta del secolo scorso il mondo dell’arte occidentale si apre agli apporti di autori provenienti da Paesi asiatici o africani, che si trasferiscono in Europa o in America inaugurando una stagione di nuovi confronti e . La mobilità globale degli artisti – una delle tante facce della globalizzazione – porta in alcuni casi a processi di omologazione; in altri, al contrario, a forti contrasti, sui quali il dibattito rimane aperto. Emblematico in tal senso è il lavoro dell’artista cinese Zhang Huan (An Yang, Cina 1965), che con le sue enormi installazioni metaforiche e rituali, pensate per coinvolgere un ampio pubblico, propone una riflessione sui affrontando nel contempo, in maniera collettiva, la problematica dell’identità culturale e del . I suoi sono un esempio di questo processo di contaminazione: presentati per la prima volta a Berlino, nel cuore dell’Occidente, sono realizzati con la cenere raccolta nei templi di Shangai e, lasciati a subire il degrado del tempo (la cenere, asciutta, si corromperà a poco a poco fino a che la figura risulterà completamente sgretolata), rappresentano un simbolo della provvisorietà e della caducità dell’esistenza. contaminazioni tra culture diverse valori universali dell’esistenza umana dialogo Oriente-Occidente Berlin Buddha , , 2007, cenere, ferro e alluminio, parte in alluminio 370x290x260 cm, parte in cenere 350x480x290 cm. Berlino, Haunch of Venison. Zhang Huan Berlin Buddha Le forme fluide del terzo millennio Fra le tendenze architettoniche più importanti del nuovo millennio spicca la di cui (Toronto 1929), architetto canadese naturalizzato americano, è il capostipite. L’interesse di Gehry si concentra sulla che, ricomposti in modo apparentemente illogico, danno in realtà vita a organismi complessi e coerenti. Rifiutando la purezza formale propria del Movimento Moderno, l’architettura decostruttivista opta per la , disegnando edifici dalle geometrie instabili in cui sono valorizzate al massimo grado le potenzialità di torsione e piegamento di materiali spesso tecnologicamente avanzati (vetro, cemento armato, acciaio). In linea con questi principi, il lavoro progettuale di Gehry è dominato dalla preferenza per le ; ne risultano architetture caratterizzate dalle forme libere, oltre che dalla compresenza di materiali diversi e spesso poco comuni. Anche grazie alle possibilità simulatorie offerte dalle tecnologie informatiche e dalla progettazione virtuale, la dialettica tra stabilità e squilibrio, da sempre nodo centrale della ricerca di Gehry, è portata al limite estremo. corrente decostruttivista Frank O. Gehry scomposizione dell’edificio in volumi disarticolazione delle forme e degli spazi linee oblique , Museo Guggenheim, 1991-1997. Bilbao. Frank O. Gehry