la sintesi La trattatistica rinascimentale grazia lingua letteraria IL TRATTATO RINASCIMENTALE La trattatistica umanistico-rinascimentale nasce dall esigenza di fissare norme intese a regolare ogni aspetto del pensiero e dell attività umana. Il trattato, in prevalenza in volgare e sovente in forma di dialogo, manifesta l aspirazione del ceto intellettuale a un identità comune, condivisa al di là dell appartenenza all una o all altra corte, celebrate quali ambienti aperti e pluralisti. L influenza di platonismo e aristotelismo, e il principio dell imitazione dei classici con la proposizione di modelli astratti di perfezione suggeriscono l'adozione di stili comuni nella lingua, nel sentimento amoroso e nel comportamento. PIETRO BEMBO Nato nel 1470, aristocratico veneziano, Bembo trascorre la vita tra il Veneto, Urbino (alla corte dei Montefeltro) e Roma, dove è nominato cardinale nel 1539 e muore nel 1547. La sua prima opera di rilievo è il trattato in volgare Gli Asolani (1505), nel quale rifiuta la visione dell amore ridotto ad appetito carnale, esaltandone al contrario la funzione benefica quando si risolve nella contemplazione della bellezza ideale e divina. Concezione ripresa anche nelle Rime (1530), dove i caratteri della bellezza femminile e dell amore platonico sono ricalcati dal Canzoniere di Petrarca. Il petrarchismo di Bembo viene definito in termini teorici nelle Prose della volgar lingua (1525). Stabile e unitario, il modello di lingua letteraria proposto è ricavato dal toscano trecentesco di Petrarca e Boccaccio (meno imitabile è invece Dante, a causa del suo esteso vocabolario) ed è destinato a determinare la frattura tra lingua scritta e lingua parlata. 128 imitazione amore platonico BALDASSARRE CASTIGLIONE Di illustre famiglia, Castiglione nasce a Mantova nel 1478. La sua carriera a corte inizia a Milano per proseguire a Mantova e a Urbino. Nunzio apostolico in Spagna nel 1524, muore cinque anni dopo, a Toledo. Il Cortegiano (1528), libro di successo per molti decenni in Italia e in Europa, propone all uomo di corte un modello ideale a cui ispirarsi. Tra le virtù da cui il perfetto cortigiano non può prescindere vi sono la «grazia (misura ed equilibrio) e la «sprezzatura (capacità di far sembrare spontanea ogni espressione di sé). Allo stesso modo la «donna di palazzo dovrà possedere bellezza, autocontrollo e discrezione. Grazie ai suoi comportamenti impeccabili e al senso di giustizia da cui è pervaso, il cortigiano potrà instaurare con il principe un rapporto quasi alla pari, incarnando l immagine dell intellettuale che coopera con il potere senza subirne il giogo. GIOVANNI DELLA CASA Della Casa nasce nel 1503 nel Mugello, da una ricca famiglia fiorentina. Trasferitosi a Roma, sceglie la carriera ecclesiastica, ma la scomparsa di papa Paolo III gli impedisce di diventare cardinale. Muore nel 1556. Il clima culturale e sociale che origina il Galateo (pubblicato postumo nel 1558) è segnato dal conformismo e dall obbligo del rispetto di norme cristallizzate. Della Casa, venendo meno le esigenze formative e la necessità di promuovere modelli morali, si limita a fornire una casistica di buone creanze, un codice ristretto e vincolante di comportamenti minuti della vita quotidiana.