5.  LA GRECIA ARCAICA >> Le origini dell'arte greca

La scultura dedalica

Nel corso del VII secolo a.C., durante la fase Orientalizzante (680-610 a.C.), alla piccola plastica in terracotta, avorio e bronzo si affianca la grande scultura in pietra, che si sviluppa prevalentemente a Creta e nelle isole. Tale produzione viene convenzionalmente definita dedalica perché i Greci ne attribuivano l’origine al mitico scultore Dedalo, creatore del Labirinto di Cnosso.
L’immagine umana a tutto tondo, e di dimensioni maggiori rispetto ai modellini a carattere votivo, era originariamente realizzata in legno oppure in terracotta, ma viene ripresa nella nuova scultura in pietra, che è caratterizzata da due princìpi fondamentali: l’astrazione e la monumentalità. La figura umana pertanto è rappresentata rigidamente e risulta adatta a una visione frontale; la testa pare un triangolo rovesciato, le acconciature richiamano i modelli egizi, con linee verticali e orizzontali a simulare trecce. La struttura del corpo già presenta le caratteristiche che connoteranno le figure umane del periodo successivo.
La scultura della fase dedalica può essere ben esemplificata da due statue femminili in pietra e da un piccolo bronzo che rappresenta una figura maschile.

Dossier Arte plus - volume 1

Dalla Preistoria all'arte romana

Laura Fenelli, Emanuela Ferretti, Laura Guasti, Claudio Pescio

Treccani Giunti TVP, 2015

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