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L'arte mobiliare

Nel Paleolitico l’arte mobiliare europea si esprime in oggetti e manufatti di piccole dimensioni che possono essere distinti in tre grandi categorie: utensili e armi, ornamenti per il corpo o semplici placchette decorative applicate a oggetti d’uso quotidiano e, infine, statuette a tutto tondo. Questa produzione non presenta la ricchezza e la complessità della pittura rupestre, perché l’artista è condizionato dalla forma, dalle dimensioni e dalla natura del materiale impiegato: pietra, avorio, osso, corno o anche argilla. 
La produzione di armi e utensili comprende arpioni e propulsori, cioè bastoni forati in cui venivano inserite una freccia o una zagaglia (sorta di lancia di piccole dimensioni, generalmente realizzata in legno e con punta in pietra, osso o corno) e che permettevano di scagliarle a grande distanza. I propulsori erano talvolta decorati con incisioni o con piccoli elementi a rilievo o a tutto tondo che raffigurano la fauna preistorica (10).
Gli ornamenti, invece, comprendono parti di collane o pendagli. Si tratta di un numero limitato di reperti rispetto alla vasta produzione a tutto tondo – vere e proprie statuette – che riproducono in piccole dimensioni la figura femminile. Questi esemplari sono stati rinvenuti in tutta Europa, fino alla Siberia. Le tracce della produzione mobiliare sono state infatti ritrovate in un’area molto più vasta della zona cosiddetta franco-cantabrica o mediterranea, dove si concentra la maggior parte dell’arte rupestre.