6.  LA GRECIA CLASSICA >> L'arte nell'Età classica

Gli altri edifici dell'acropoli

Propilei

Tra il 437 e il 432 a.C. vengono realizzati i Propilei (termine che significa letteralmente “davanti alla porta”), l’ingresso monumentale all’acropoli (40-41). L’imponente edificio, però, non viene terminato a causa dell’inizio delle ostilità con Sparta e della guerra del Peloponneso.

L’architetto Mnesicle, cui è affidato il progetto, deve affrontare le difficoltà costituite dalla presenza di strutture di ingresso già esistenti e dal dislivello del terreno. Il corpo centrale collegava la rampa d’ingresso all’acropoli con l’area sacra e aveva due fronti realizzate sul modello di quelli di una cella templare, con sei colonne doriche e un frontone su entrambi i lati. All’interno le colonne erano ioniche e più snelle; dei gradini colmavano il dislivello del terreno (tranne al centro, dove era mantenuta la rampa necessaria per il passaggio di carri, cavalli e animali durante le cerimonie sacre).

Ai lati nord e sud due avancorpi, ciascuno introdotto da tre colonne ioniche, chiudevano lateralmente l’ingresso scenografico; quello a nord, più ampio, ospitava la Pinacoteca, dove erano esposti i quadri dei pittori più celebri del tempo; è probabile però che la funzione originaria di questo ambiente fosse quella di sala per banchetti rituali (hestiatorion).

Nei Propilei l’ordine dorico e quello ionico si integrano perfettamente, mantenendo ruoli distinti. La loro combinazione, come nel Partenone, risponde al programma politico di rafforzamento dell’egemonia di Atene, sottolineando il legame con le isole dell’Egeo e le città dell’Asia Minore.

Un’altra affinità con il Partenone è nell’uso delle correzioni ottiche: entasi, inclinazione delle colonne d’angolo, curvatura della trabeazione (ma non dello stilobate). Un’innovazione è invece nella scelta dei materiali: oltre al marmo pentelico, viene utilizzata la pietra grigia di Eleusi.

L’interruzione dei lavori impedì la prevista realizzazione di sculture decorative a tutto tondo.

Pur non potendo essere definito propriamente un tempio, il monumento ospitava al suo interno varie immagini e aree destinate al culto.

Dossier Arte plus - volume 1

Dalla Preistoria all'arte romana

Laura Fenelli, Emanuela Ferretti, Laura Guasti, Claudio Pescio

Treccani Giunti TVP, 2015

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