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IL TARDO CLASSICISMO E LA PITTURA GRECA
- Il Tardo Classicismo corrisponde a un periodo di crisi per Atene e per tutta la Grecia, compreso tra la guerra del Peloponneso (iniziata nel 431 a. C.) e la morte di Alessandro Magno (323 a.C.).
- Dal punto di vista artistico, questo periodo vede il passaggio dalle raffigurazioni ideali dell'arte classica a un gusto estetico più attento alla realtà contingente e all'espressività.
- Gli scultori più rappresentativi di questa fase sono Prassitele, maestro nel rendere la grazia dei corpi sinuosi dei suoi soggetti; Skopas, che nelle sue opere esprime soprattutto il pathos; Leochares, di cui si dice riuscisse a infondere alle proprie creazioni il senso del divino; e infine Lisippo, ideatore di un canone proporzionale più aderente alla realtà.
- Della pittura greca restano pochissime tracce. I dipinti della Tomba del Tuffatore di Paestum (480-470 a. C. circa) sono considerati l'unico originale superstite.
- Le fonti scritte tramandano notizie su alcuni grandi pittori greci e sulle loro conquiste tecniche in termini di prospettiva, chiaroscuro e imitazione della realtà; è possibile farsi un'idea di come dovevano apparire i loro dipinti grazie alla decorazione dei vasi e alle pitture romane (per esempio gli affreschi rinvenuti a Pompei e a Ercolano).