7.  L'ELLENISMO >> L'arte ellenistica

Il rinnovamento urbanistico

Alessandro Magno, nel periodo dell’espansione territoriale del suo impero, fonda numerose città che prendono il suo nome. Questi centri vengono strutturati secondo planimetrie regolari, risultanti dall’incrocio di assi ortogonali, basate sullo schema ippodameo già diffuso durante l’Età classica.
Su questo tessuto armonicamente costruito si diffonde ancora di più l’uso di porticati colonnati (stoái) intorno alle piazze e lungo le strade principali, già comune nel periodo precedente. La costruzione di propilei (grandiosi edifici con la funzione di ingresso) e porte monumentali accentua il gusto per le facciate scenografiche. Negli edifici sacri si afferma l’uso dell’ordine corinzio, più adatto al gusto decorativo del tempo, incline alla ricercatezza e al virtuosismo formale.

Alessandria d'Egitto

Tra le capitali dei nuovi regni ellenistici spicca Alessandria d’Egitto, fondata da Alessandro Magno nel 332 a.C. a nord-ovest del delta del Nilo. Secondo le fonti, Tolomeo I fece costruire un’imponente torre a gradoni sull’isola di Pharos, situata di fronte alla città e collegata alla terraferma da un lungo molo che divideva l’antico braccio di mare in due porti. La torre, realizzata su progetto di Sostrato di Cnido e inaugurata da Tolomeo II Filadelfo nel 280-279 a.C., fu chiamata Faro di Alessandria, dal nome dell’isola, e fu considerata una delle sette meraviglie del mondo antico: era alta 134 metri ed era dotata all’estremità superiore di una luce visibile a quasi 50 chilometri di distanza.
La città si estendeva lungo il mare ed era divisa in modo regolare da strade perpendicolari (4): i due assi principali si incrociavano al centro; nella zona a nord-est del tessuto urbano, invece, su un promontorio affacciato sul Gran Porto, erano stati edificati i palazzi reali.
Alessandria, divenuta ben presto il massimo centro culturale dell’Età ellenistica, annoverava la presenza di scuole e accademie, e ospitava la celebre Biblioteca che, con oltre 700 000 volumi manoscritti (sotto forma di rotoli di papiro), era la più grande del mondo antico. Fondata da Tolomeo I intorno al 290 a.C., nel quartiere del Bruchium, accanto a un edificio dedicato alle Muse (il Museo), la Biblioteca era costituita da vari ambienti a cui si accedeva da atri porticati adorni di statue.