Nel II secolo a.C. si afferma un filone dell’arte ellenistica che predilige soggetti “leggeri” (Afrodite, ninfe, satiri, fanciulli e varie
personificazioni dell’Amore) e persegue il virtuosismo formale, soprattutto nella resa dei panneggi degli abiti femminili (per esempio nell’iconografia
delle Muse). Questo stile è stato definito anche “Rococò antico”, ancora una volta in riferimento a uno stile scultoreo proprio di un’epoca di molto
successiva, evoluzione del Barocco del XVII secolo. Ad accomunare i due periodi sono proprio il gusto per gli aspetti salaci e galanti dei miti, per i
soggetti piacevoli e scherzosi, per le ambientazioni boschive o campestri.
Afrodite e il tema dell'amore
La fortuna di questi soggetti in età romana, molto richiesti soprattutto per l’abbellimento di ville e giardini, ha fatto sì che pervenissero a noi
numerose copie, riconducibili essenzialmente al filone di Afrodite nuda e dei soggetti legati al tema dell’amore.