

L'Apollo di Veio, rinvenuto agli inizi del Novecento nella località di Portonaccio, presso l'antica Veio, è considerato uno dei massimi capolavori dell'arte etrusca. Si tratta di una statua acroteriale in terracotta policroma, datata alla fine del VI secolo a.C. Essa era posta sulla trave di colmo del Tempio di Menerva e faceva parte di un gruppo scultoreo che raffigurava il mito della contesa tra Apollo ed Eracle per catturare la cerva di Cerinea, animale sacro alla dea. Le altre statue del gruppo ci sono giunte frammentarie.
Al restauro della fine del secolo scorso, a cui la statua è stata sottoposta e che ne ha messo in evidenza la policromia, è seguito un lavoro di ricostruzione dell'intero gruppo acroteriale, che permette oggi di cogliere la maestosità del tempio veiense.
Secondo gli studiosi, il maestro che plasmò la statua era sicuramente di formazione ionica. Potrebbe essere Vulca, il famoso coroplasta al quale il primo etrusco di Roma, Tarquinio Prisco, commissionò la statua di culto del dio del Tempio di Giove Capitolino, oppure un artista della bottega veiente da lui fondata.
Dalla Preistoria all'arte romana
Laura Fenelli, Emanuela Ferretti, Laura Guasti, Claudio Pescio
Treccani Giunti TVP, 2015
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