8.  ITALICI ED ETRUSCHI >> L'arte etrusca

L'architettura funeraria

Le sepolture, generalmente riunite in complessi detti necropoli (città dei morti, dal greco nekrós, “morto” e pólis, “città”) costituiscono la più rilevante testimonianza della civiltà etrusca, a causa della distruzione quasi totale delle architetture civili e religiose. Le tombe assumono forme svariate, a seconda delle epoche e delle aree geografiche, mentre il rito più diffuso è quello dell’incinerazione.

Le decorazioni interne e i corredi funerari, spesso molto ricchi, sono un altro elemento che rende così importanti le tombe etrusche.

Le tombe a pozzetto

Nel periodo villanoviano (900-720 a.C. circa), contraddistinto dall’uso quasi esclusivo del rito a incinerazione, le sepolture presentano in genere una struttura a pozzetto, al cui interno venivano deposti i vasi con le ceneri del defunto, del tipo detto urna biconica per la forma composta da due tronchi di cono. Il corredo funebre era costituito da vasellame, armi e oggetti quotidiani (34). All’esterno, le tombe erano probabilmente segnalate da cippi o massi. Questa tipologia resta tipica dell’Etruria padana anche nei periodi successivi.