ITALICI ED ETRUSCHI >> L'arte etrusca 8. La pittura Le prime esperienze di pittura parietale etrusca ad affresco risalgono alla metà del VII secolo a.C. Nel VI secolo, grazie al contributo delle maestranze provenienti dalla Ionia, la pittura è impiegata sia nella , trovando la massima espressione a Tarquinia, definita "la più grande pinacoteca dell’antichità", sia nella , con pannelli di terracotta ( ) fissati con chiodi alla trabeazione lignea delle pareti. I primi esempi di pittura e l'influenza ionica decorazione tombale decorazione di ambienti civili e religiosi pínakes Prima del 540-530 a.C., a Tarquinia non vengono realizzate pitture tombali di grande rilievo. La , per esempio, mostra nel timpano e una centrale, mentre il resto dell’ambiente presenta una decorazione architettonica semplificata. Nella , la più articolata da un punto di vista architettonico, si vede per la prima volta un , con l’agguato di Achille a Troilo presso la fontana . Tra una ricca vegetazione, l’eroe greco appare in procinto di balzare addosso all’ignaro figlio di Priamo, che cavalca un destriero bianco. Gradualmente gli artisti provenienti dal Nord della Ionia si aprono a temi legati alla concreta presenza del defunto, ora accennando al suo ruolo sociale, ora richiamando significati simbolici connessi con l' : così accade, per esempio, nella , dalla quale provengono le figure piangenti alla porta dell’Ade . Pittori e committenti iniziano a prestare attenzione anche agli : i risultati di questo interesse possono essere apprezzati nelle grandi scene della . Tomba delle Pantere (48) due felini affrontati maschera gorgonica Tomba dei Tori racconto figurato mitologico (49) aldilà Tomba degli Auguri (50) aspetti naturalistici Tomba della Caccia e della Pesca (51) , prima metà del VI secolo a.C., pittura murale. Tarquinia (Viterbo), necropoli dei Monterozzi, Tomba delle Pantere 48. Pantere affrontate . , 540 a.C. ca., pittura murale. Tarquinia (Viterbo), necropoli dei Monterozzi, Tomba dei Tori. 49. Agguato di Achille a Troilo 530 a.C., pittura murale. Tarquinia (Viterbo), necropoli dei Monterozzi, Tomba degli Auguri. 50. Piangenti alla porta dell'Ade, , 530-520 a.C. ca., pittura murale. Tarquinia (Viterbo), necropoli dei Monterozzi, Tomba della Caccia e della Pesca. 51. Scena di pesca Altre note tombe tarquiniesi, come quella del Triclinio o dei Leopardi , riecheggiano nei panneggi e nei volti uno di derivazione greca. In queste tombe, come in altre del periodo, compare spesso una con figure distese sui tipici letti ( ) schiavi e musici. La pittura è testimoniata anche a Chiusi, dove compaiono temi analoghi – giochi e banchetti, cortei, – e a Sarteano. A Tarquinia la pittura su pietra del IV secolo a.C. è testimoniata dal e dal suo splendido fregio pittorico, realizzato forse da un artista originario della Magna Grecia. Nella lotta tra Amazzoni e guerrieri, in particolare, è notevole la resa del movimento. Per l’ sono interessanti, tra le altre, le pitture della Tomba del Tifone e della Tomba Bruschi a Tarquinia, che rappresentano corteggi e commiati dei defunti diretti verso gli Inferi, con personaggi togati, suonatori, inservienti. Nella sono evidenti gli influssi dell’ nella resa dei demoni rappresentati sui pilastri, negli , nel , nella drammaticità e nelle espressioni di tensione. Lo stile classicheggiante e l'eco di Pergamo (52) stile classicheggiante scena di banchetto klínai , próthesis sarcofago delle Amazzoni (54) Età ellenistica Tomba del Tifone (53) arte pergamena accenti patetici chiaroscuro , 52. Scena di banchetto 480-470 a.C. ca., pittura murale. Tarquinia (Viterbo), necropoli dei Monterozzi, Tomba dei Leopardi. III secolo a.C., pittura murale, Tarquinia (Viterbo), necropoli dei Monterozzi, Tomba del Tifone. 53. Demone alato, , metà del IV secolo a.C., alabastro calcareo dipinto, h 62 cm. Firenze, Museo Archeologico Nazionale. 54. Sarcofago delle Amazzoni