Le immense ricchezze che giungono a Roma a seguito delle conquiste militari, tra la fine del III e gli inizi del II secolo a.C., spingono la classe dirigente romana a adeguare l’aspetto della città allo splendore delle maggiori capitali del mondo ellenistico. Talvolta sono gli stessi generali vittoriosi a finanziare la creazione di nuovi complessi monumentali, tra cui, in particolare, i portici colonnati, spesso costruiti su più piani come nelle città ellenistiche, e le basiliche, nate come sedi per le assemblee, per la gestione degli affari e per l’amministrazione della giustizia.
9. ROMA REPUBBLICANA >> La formazione dell'arte romana
L'architettura romana e i suoi modelli
I portici
Il primo portico di tipo ellenistico viene fatto erigere nel 168 a.C. dal pretore (e poi console) Gneo Ottavio, a seguito del suo trionfo in Macedonia. L’edificio, che da lui prendeva il nome di Porticus Octavia (da non confondere con la Porticus Octaviae, di epoca posteriore), era a doppia navata, e nei capitelli in bronzo, probabilmente importati dalla Grecia, mostrava il nuovo gusto per il lusso degli ornamenti architettonici.
Dopo l’esempio della Porticus Octavia, nel Campo Marzio viene fatto costruire, dal censore Quinto Cecilio Metello Macedonico, un quadriportico a due navate (18) per recingere un tempio preesistente dedicato a Giunone Regina (del 179 a.C., ma poi rimaneggiato) e un nuovo tempio dedicato a Giove Statore (“colui che ferma”). La recinzione porticata, una soluzione innovativa per Roma, si richiama direttamente ai modelli ellenistici. Anche il Tempio di Giove Statore rappresenta una novità: iniziato nel 146 a.C. e inaugurato forse nel 131 a.C., è il primo tempio marmoreo costruito a Roma, per il quale Metello fa venire dalla Grecia l’architetto Ermodoro di Salamina (originario di una città di Cipro e non dell’omonima isola). Il tempio aveva sei colonne sulla facciata e un colonnato sui due lati lunghi; era privo di colonne, invece, il lato posteriore, che si adeguava in questo modo alla tradizione italica (peripteros sine portico). La Porticus Metelli verrà sostituita alla fine dell’età repubblicana dalla più maestosa Porticus Octaviae, che prende il nome dalla sorella di Ottaviano Augusto, Ottavia.