dossier l'opera CASA DEL FAUNO II secolo a.C.-I secolo d.C. Pompei (Napoli) L'atrio con ornato dalla statua del Fauno danzante. impluvium Pianta della Casa del Fauno: 1-2 Fauces Atrio 3-4 5 Tablinum 6-7 Triclinium Peristilio 8 Giardino 9 Le ricchezze accumulate dai più facoltosi abitanti di permisero ad alcuni di loro di ampliare le proprie case in maniera smisurata. La più grande delle dimore pompeiane a oggi conosciuta è la cosiddetta Casa del Fauno, che copre una superficie di oltre 3000 metri quadrati, occupando l’intero isolato. Nel suo complesso l’edificio risale al , ma la zona del bagno e dei locali di servizio fu sottoposta a una ristrutturazione nel I secolo d.C. La dimora prende il nome dalla del Fauno (che in realtà rappresenta un satiro danzante) posta al centro dell’ . La statua, cosi come i rinvenuti tra il 1830 e il 1832, sono oggi conservati presso il Museo Archeologico di Napoli. Dalla villa provengono anche pezzi di oreficeria, oggetti in bronzo e altre suppellettili. II tempo e il luogo Pompei II secolo a.C. statuetta bronzea originale impluvium mosaici policromi La statuetta di bronzo del cosiddetto Fauno, che dà il nome alla casa, rappresenta in realtà un satiro danzante: l'opera, di eccellente fattura, è uno dei pochissimi originali bronzei ellenistici (fine del II-I secolo a.C.) rinvenuti a Pompei. Questa grande casa pompeiana, con ingresso su via della Fortuna, presenta elementi propri delle ricche . È dall’ambiente greco, infatti, che si diffonde nell’edilizia privata romana il , lo spazio interno alla circondato da colonnati e ornato di statue. Sappiamo che i proprietari della Casa del Fauno, che inizialmente abitavano in una casa molto simile a quella del Chirurgo, avevano in seguito comprato anche alcuni lotti edificati adiacenti, realizzando una grande dimora dotata di due , due atrii, due serie di ambienti circostanti agli atrii, adibiti nel primo caso ad ambienti di rappresentanza, e nel secondo caso a stanze di servizio. Nel corso del II secolo a.C. i proprietari comprarono altre case, che abbatterono per costruire lo splendido peristilio, sul quale si apriva anche un lussuoso ambiente ornato dal con la . In seguito realizzarono un grande , intorno al quale furono disposti piccoli ambienti di servizio. Anche il giardino sarà poi circondato da 46 colonne doriche, in laterizi rivestiti di stucco. L’atrio, con i suoi 16 metri di lunghezza, è a oggi il più grande ritrovato in tutta Pompei. Tra gli interventi realizzati durante l’ampliamento della struttura vi è la costruzione di un nuovo ingresso, in corrispondenza dell’atrio tetrastilo (con quattro colonne), che rende indipendente l’area privata dell’abitazione. Alle pareti della villa sono stati rinvenuti resti di decorazione pittorica del I stile pompeiano, caratterizzato da fasce orizzontali e decorazioni ( p. ). La descrizione e lo stile dimore greco-ellenistiche peristilio domus fauces mosaico Battaglia di Alessandro giardino ► 260 Due vedute del peristilio della Casa del Fauno.