dossier l'opera ARA DI DOMIZIO ENOBARBO fine del II-I secolo a.C. marmo, h 83 cm Monaco, Glyptothek; Parigi, Museo del Louvre , fregio dell'Ara di Domizio Enobarbo, fine del II secolo a.C., marmo. Parigi, Museo del Louvre. Cerimonia del lustrum censorio La scena di sinistra, che raffigura l'iscrizione alla leva di un cittadino, intento a comunicare i propri dati, costituisce uno dei momenti amministrativi dell'intera cerimonia. Come accade anche per le altre parti del fregio, la fase della cerimonia è chiaramente identificabile dalle pose dei personaggi e dagli elementi che li contraddistinguono. Al centro è raffigurato l'altare presso il quale il censore, affiancato da tre camilli (assistenti al culto), è pronto a sacrificare le vittime. A sinistra dell'altare è ben riconoscibile Marte, al quale il sacrificio è dedicato. Il cerimonia amministrativa e religiosa, comprendeva il (da "maiale", "pecora", e "toro"), un sacrificio che consisteva nell'immolare a Marte tre animali: un toro, una pecora e una scrofa. Gli animali, portati al sacrificio dai vittimari, sono qui resi con proporzioni non corrispondenti alla realtà. lustrum, suovetaurilia sus, ovis, taurus, Il della cosiddetta è costituito, nel complesso, da un fregio conservato a Monaco e uno conservato al Museo del Louvre. In realtà, il monumento di cui facevano parte non era un’ara, ma probabilmente un grande , variamente datato tra il 120 e il 70 a.C.; l’opera è pertanto il più antico esempio di monumento pubblico romano adorno di sculture giunto sino a noi. L’importanza del monumento consiste anche nella particolare combinazione di fregi, profondamente diversi tra loro sia come contenuti sia come stili, esemplare dimostrazione del fenomeno dell’ in ambito romano. Il tempo e il luogo rivestimento a rilievo Ara di Domizio Enobarbo basamento per statue eclettismo Il , che comprende uno dei lati lunghi e i due lati brevi dell’ara, è decorato con le e Le due divinità del mare sono sedute su un carro che avanza in diagonale, trainato da tritoni. Accompagnano il corteo nuziale Nereidi su tori marini e ippocampi: una e di maniera, cioè raffinata ma poco sentita, ben inquadrabile nella della seconda metà del II secolo a.C. L’Ellenismo è qui richiamato anche dal contenuto di carattere mitologico, diverso da quello a soggetto civico tipicamente "romano". Nel , che consiste nell’altro lato lungo del monumento, è invece rappresentato, con uno , , un avvenimento di tipo storico. Sono infatti riprodotti i momenti principali di un , il sacrificio di purificazione offerto dai censori dopo aver compiuto l’atto ammministrativo del il reclutamento dei cittadini nell’esercito secondo una classificazione basata sul censo. All’estrema sinistra un funzionario prende nota delle dichiarazioni di attitudine alla leva di un cittadino che tiene in mano un libretto con i dati personali; un altro, seduto, si rivolge a un togato in piedi e gli posa una mano sul braccio con cui sta indicando il soldato vicino. Al centro del fregio si trova la scena del vero e proprio: a destra dell’altare, il censore compie il sacrificio, assistito da tre camilli (assistenti al culto, due dietro l’altare e uno alle sue spalle) e alla presenza del dio Marte, a sinistra dell’altare, accanto a due musici. Più a destra, tre animali vengono portati al sacrificio: toro, pecora e scrofa, in ordine decrescente di altezza, senza però il rispetto delle proporzioni (il toro risulta troppo grande e la scrofa troppo piccola). Dietro la pecora si trova un personaggio col capo coperto e un vessillo, l’ , che secondo le fonti apriva la processione. Infine, all’estrema destra compaiono tre , uno dei quali con un cavallo, allusione al popolo in armi. Le figure sono disposte una accanto all’altra, , con l’unico intento di narrare la vicenda. La descrizione e lo stile fregio di Monaco nozze di Nettuno Anfitrite. composizione virtuosistica produzione ellenistica fregio del Louvre stile sobrio asciutto ed essenziale lustrum censorio census, lustrum accensus soldati senza alcuno studio prospettico particolare del fregio dell'Ara di Domizio Enobarbo, fine del II secolo a.C., marmo. Monaco, Glyptothek. Nozze di Nettuno e Anfitrite,