dossier l'opera STENDARDO DI UR 2900-2450 a.C. ca. conchiglia, lapislazzuli, calcare e bitume su legno, 20,3x48 cm Londra, British Museum II tempo e il luogo La città-Stato di Ur ha restituito le più sontuose testimonianze sumere di , composti da oggetti preziosi sepolti nelle tombe dei personaggi di alto rango, generalmente funzionari del governo, a riprova del lusso che li aveva circondati in vita. Fra gli oggetti rinvenuti nel – circa duemila tombe deposte nell’arco di 500 anni nei pressi del "recinto sacro" dei templi – spicca il cosiddetto risalente a un periodo compreso tra il 2900 e il 2450 a.C. L’oggetto è cosi chiamato perché al momento del suo rinvenimento, negli anni Venti del Novecento, si pensò che fosse utilizzato per essere portato in processione su di un palo, ma tale ipotesi non è mai stata confermata. È invece possibile che costituisse la cassa di risonanza di uno strumento musicale, ma ancora oggi non sono chiari né l’aspetto originario dello stendardo né la sua funzione. corredi funerari cimitero reale di Ur Stendardo di Ur, Lo stendardo si presenta come una con due facce rettangolari e due facce laterali trapezoidali. I lati principali sono decorati con narrazioni poste su (fasce) sovrapposti, che vanno letti dal basso verso l’alto. Le figure di uomini e animali sono realizzate con grandi provenienti dall’Oceano Indiano (ai tempi oggetto di un fiorente commercio), poste su un intenso formato da piccole piastrine di . Il tutto è fissato su uno strato di , con un effetto raffinatissimo e di vivace brillantezza. Su un lato le scene narrate si riferiscono alla guerra, sull’altro alla pace. Sul lato dedicato alle si notano in basso i trainati dagli onagri (i gli asini selvatici dell’Asia Minore) che travolgono impietosamente il nemico. Nella fascia di mezzo l’ sfila preceduto dai , che nel registro superiore sono condotti al cospetto del , raffigurato al centro della composizione e con una statura più elevata degli altri. All’estrema sinistra, dietro le guardie personali del re, si vede il dal quale il sovrano è evidentemente appena sceso. Sull’altra faccia, le culminano con il sontuoso banchetto allestito per celebrare la vittoria della guerra (probabilmente proprio quella descritta sul primo lato). Osservando le scene a partire dal registro inferiore si vedono i servi che trasportano il . Nella fascia mediana, gli stessi servi si occupano degli , destinati al banchetto o al sacrificio rituale. Nel registro più alto si riconosce il re, all’estrema sinistra: è più grande di tutti gli altri personaggi ed è l’unico a indossare il il gonnellino a ciocche di lana; sta brindando al cospetto di inservienti e funzionari, mentre sulla destra si esibisce una cantante, accompagnata da un suonatore di cetra. Sui sono raffigurati che evocano pace e civiltà. La descrizione e lo stile cassetta di legno tre registri conchiglie fondo blu lapislazzuli bitume scene di guerra carri militari kulan, esercito prigionieri re cocchio scene di pace bottino di guerra animali kaunàkes, fianchi a forma di trapezio temi mitologici Sul lato dedicato alle scene di guerra i nemici, riversi a terra o fatti prigionieri, si distinguono perché sono nudi, a differenza dei vincitori, che indossano elmi, corte tuniche e mantelli.