10.  ROMA IMPERIALE >> L’arte romana in età imperiale

Gli archi trionfali

Nel corso della storia romana, alla funzione strutturale e architettonica dell’arco si affianca una funzione celebrativa.
L’arco onorario nasce per rappresentare simbolicamente un ingresso – l’ingresso in città era il momento più significativo del ritorno del comandante vittorioso a Roma –, e riprende la forma delle porte urbane a fornice, cioè appunto sormontate da un arco, comuni soprattutto nelle città dell’Italia centrale.
Gli archi onorari e trionfali sono però chiaramente distinti dalle porte monumentali; non tanto per la struttura, e neppure per il fatto che l’edificio si trovi inserito in una cinta muraria o isolato sui quattro lati, quanto piuttosto per lo scopo per cui sono edificati: l’arco di trionfo è dedicato a un personaggio illustre, ne reca le statue o le insegne e ne celebra le gesta.

Arco di Augusto a Rimini

Al tempo di Augusto viene introdotta una sorta di porta onoraria, che separa il foro dalla sua via di accesso o segna la fine di una grande strada. Tra gli esempi più antichi rimasti c’è l’Arco di Rimini (37), dedicato all’imperatore nel 27 a.C. Posto nel punto in cui la via Flaminia, proveniente da Roma, confluiva nel decumano massimo della città, si trovava sulla linea delle mura, sembrando, nella sua semplicità, una porta urbana, anche se in realtà era priva di chiusura. L’arco, a unico fornice centrale e fiancheggiato da due semicolonne con capitelli corinzi, era destinato a sorreggere una grande quadriga in bronzo condotta dallo stesso Augusto.