dossier l'opera 

PORTA DI ISHTAR

  • 575 a.C.
  • piastrelle smaltate
  • Berlino, Musei Statali, Pergamonmuseum (da Babilonia)

    II tempo e il luogo

    La porta della dea Ishtar, una delle otto che permettevano l’accesso alla città di Babilonia, risale al 575 a.C.; fatta costruire da Nabucodonosor II, immetteva direttamente nella strada principale della città, la cosiddetta via delle Processioni, che collegava il Tempio del dio Marduk al Palazzo delle Feste. Gli scavi della struttura – 14 metri di altezza per 10 di lunghezza – vennero effettuati dall’archeologo tedesco Robert Johann Koldewey, che studiò il sito dal 1899 al 1917 e fece trasportare i resti più imponenti a Berlino, dove la porta è stata fedelmente ricostruita. Altre porzioni dell’ingresso monumentale sono oggi conservate a Parigi, al Museo del Louvre, e nei musei archeologici di Baghdad e Istanbul.

    La descrizione e lo stile

    Le pareti della porta e la stessa via delle Processioni erano interamente ricoperte da piastrelle smaltate di diverso colore. Alcune erano decorate da bassorilievi che creavano, attraverso file alternate e simmetriche di tori e animali fantastici, l’effetto decorativo simile a quello di un tappeto.
    I mattoni invetriati (cioè rivestiti, secondo una particolare tecnica detta invetriatura, di un materiale vetroso che li rende lisci), di colore blu, costituiscono la base; gli altri, a rilievo e di tonalità ocra, formano rappresentazioni di animali ed esseri fantastici, e si alternano secondo uno schema ben organizzato, stabilito prima della messa in opera. I tori vanno identificati con Adad, dio della pioggia; i draghi sono invece associati a Marduk, dio della creazione; lungo la via processionale i leoni sono affiancati da rosette, entrambi simboli della dea Ishtar. Le figure, sebbene rese di profilo, presentano accenni di realismo nelle muscolature possenti e una certa tridimensionalità data dai particolari a rilievo.